847* 26 febbraio 2023
Fra i vertebrati gli anfibi sono la classe più minacciata dalle attività umane e dalle trasformazioni dell’ambiente.
Circa un terzo della popolazione mondiale delle oltre 6.000 specie di anfibi è a rischio di estinzione e, negli ultimi decenni, almeno 150 specie sono già scomparse.
In tutto il mondo stanno diventando sempre più rari e per questo sono protetti da leggi intenazionali.
Le minacce provengono dall’inquinamento ed uso di pesticidi, riduzione, frammentazione e scomparsa degli habitat, urbanizzazione, introduzione di specie aliene, sono alcune delle cause che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza degli anfibi.
Tra queste cause una delle più macroscopiche è la morte per schiacciamento che avviene nelle strade attraversate dagli anfibi durante il periodo di migrazione riproduttiva: una vera e propria carneficina.
L’attività principale dei volontari consiste nei salvataggi notturni degli anfibi in migrazione che si svolge principalmente tra i mesi di febbraio e aprile.
Per evitare gli schiacciamenti, i volontari, prima che abbia inizio la migrazione, installano delle reti di protezione lungo i bordi delle strade interessate dal fenomeno e quando gli anfibi cominciano a migrare, armati di secchi, torce e guanti, intervengono per raccolglierli e portarli in sicurezza verso i siti riproduttivi.
L’attività ha inizio col calar del sole e può durare un’ora o anche più ore a seconda delle condizioni di temperarura e umidità.
Per ogni sito c’è un responsabile che gestisce il gruppo di volontari e organizza i turni serali di salvataggio mediante una chat dedicata (whatsapp).
Chiunque puo’ partecipare alleattività di salvataggio.
E’ un’esperienza unica che permette di conoscere aspetti affascinanti della natura e allo stesso tempo di salvare molte preziose vite.
E’ un’attività molto istruttiva ed entusiasmante anche per i bambini, che così entrano in contatto con questi innocui e delicati animali selvatici imparando a conoscerli e ad amarli.
Il vademucum.
Le zone in cui operano i volontari sono spesso scarsamente o per nulla illuminate perciò è fondamentale essere visti dagli automobilisti, indossare sempre il giubbetto catarifrangente obbligatorio, non effettuare movimenti veloci ed inconsulti all’arrivo delle auto.
Segnalare la propria presenza con la torcia senza puntarla negli occhi dell’automobilista ma a terra con movimenti a dx e sx.
Non lanciarsi all’inseguimento di un animale senza prima aver verificato che la strada sia libera.
Fare riferimento ai volontari più esperti per sapere quali siano le particolarità del luogo, gli eventuali pericoli, la conformazione del suolo, le consuetudini già sperimentate.
Gli anfibi si svegliano ed escono dal letargo a fine inverno, quando le temperature serali raggiungono gli 8-9 gradi di temperatura, e la migrazione prosegue generalmente fino a fine marzo/inizio aprile.
Molto dipende dalle condizioni atmosferiche. Se la stagione sarà calda e/o piovosa il fenomeno potrebbe esaurirsi in poche settimane, al contrario con una stagione fredda e/o asciutta, potrebbe protrarsi anche per più di due mesi.
Gli anfibi amano l’acqua e l’umidità perciò la loro migrazione sarà più intensa in serate umide e piovose.
La migrazione comincia con il calar della luce, all’incirca dalle ore 18:00/18:30 e termina, a seconda delle condizioni di temperatura e umidità della serata, alle ore 22:00/23:00 ca.
I salvataggi avvengono perciò negli stessi orari: è importante essere puntuali per incontrarsi e dividersi i tratti.
In alcune serate di flusso abbondante di anfibi la migrazione, e perciò anche i salvataggi, possono protrarsi anche oltre la mezzanotte.
La prima sera è sempre bene aggregarsi a chi si trova già sul posto in modo da apprendere le modalità dei salvataggi da chi ha già pratica, prendere confidenza con la zona e conoscere quali sono i luoghi dove gli anfibi vengono depositati.
Quando sì sarà più pratici nei salvataggi sarà bene invece lavorare da soli o al massimo in due in modo da monitorare bene tutta la zona.
Questo è molto importante, perché spesso viene naturale aggregarsi e chiacchierare durante la raccolta, ma ciò soprattutto nelle serate di grande afflusso è causa di morte per gli anfibi, in quanto nei tratti che non sono coperti da reti (ingressi di cortili, incroci, ecc) se non si è tempestivi nell’intervenire a raccoglierli finiscono schiacciati in strada e più gente c’è distribuita lungo i tratti, più passaggi si fanno, più aumenta il controllo.
Questo diventa fondamentale quando la sera ci sono molti anfibi e pochi volontari (generalmente quando piove).
Per lo stesso motivo (ottimizzare i controlli) il monitoraggio degli anfibi dietro le reti deve avvenire con buon passo, si raccolgono gli anfibi ben visibili a ridosso della rete o nelle vicinanze, gli altri che non si vedono bene arriveranno al passaggio successivo.
Più attenzione invece dove le reti si interrompono, bisogna guardare bene anche nelle stradine e nei cortili dirimpetto alla strada principale.
E’ importante mentre si cammina tenere sempre d’occhio la strada (per questo serve una torcia con un buon fascio, per vedere anche da lontano).
Succederà purtroppo che qualcuno ce lo schiacceranno “sotto gli occhi” o a poca distanza, perché non ci eravamo accorti dell’anfibio in strada. Bisogna sempre guardarsi intorno.
Quando si depositano gli anfibi nel luogo di riproduzione bisogna sempre stare molto attenti a dove si cammina per non pestarli. In serate di grande afflusso ce ne saranno moltissimi perché verranno depositati dai volontari più volte.
Gli anfibi devono essere maneggiati il meno possibile e mai a mani nude.
Per evitare di diffondere pericolose infezioni tra la popolazione animale, pulire e disinfettare il secchio alla fine di ogni serata.
Un’importante funzione che ricopre il gruppo è quella scientifica, il monitoraggio degli esemplari in termini qualitativi e quantitativi consentirà di fornire dati preziosi per la salvaguardia delle specie e per far sapere alle istituzioni l’entità del lavoro svolto dai volontari.
Non si deve dimenticare di contarli quando svuotate il secchio nel sito di riproduzione.
Nel sito è presente una sezione “Registrazione salvataggi” in cui vanno inseriti dei dati specifici che, raccolti ed elaborati, serviranno per le analisi sulla fauna e per gli interventi futuri.
Contatti:
ALESSANDRA 3496641147
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