593* 11 gennaio 2022
Il Parco Querini fa ancora notizia dopo la presenza di nutrie di qualche tempo fa (leggi l’articolo n° 581 del nostro Blog).
(Articolo tratto da ilgiornaledivicenza.it)
“Dopo gli spari, le trincee. Parco Querini come un campo di battaglia.
Se le nutrie sono state letteralmente nel mirino degli agenti scelti della polizia provinciale per una cruenta campagna di abbattimenti in ordine al controllo di una popolazione in crescita che metteva a repentaglio gli argini e con le superstiti che ora si muovono con estrema circospezione, le talpe per loro natura sono più prudenti.
Difficile, se non impossibile, scorgerne una, al contrario delle loro “colleghe” nutrie. C’è però da dire che la loro presenza si può intuire con altrettanta evidenza.
Ed ecco che arriviamo alle trincee. Ci sono interi prati del Querini tempestati dalle buche create da queste infaticabili scavatrici che fanno solo il loro lavoro, creando di conseguenza le caratteristiche montagnette di terra che si accumulano scavo dopo scavo nel punto di uscita delle gallerie.
Una situazione consueta per il parco cittadino e che non deve allarmare: la presenza delle talpe è una certezza consolidata da diversi anni.
Gli animaletti vanno ad aggiungersi a un patrimonio piuttosto ampio di specie ospitate.
Oltre alle già citate nutrie, ci sono i conigli, anche loro con alterne fortune all’interno dei confini del Querini, anatre e galline di differenti razze, oltre agli immancabili piccioni.
Insomma, una sorta di zoo a ma senza gabbie o biglietti di ingresso.
I buchi possono danneggiare qualche pianta e le montagnette sono in sostanza gli unici “danni”, se così si possono chiamare, che queste piccole sabotatrici arrecano a prati e giardini.
E non sembra che le condizioni del Querini richiedano l’assistenza dei “cacciatori di talpe”, professione che sta facendo capolino su vasta scala.
Nel caso in cui ci sia la necessità di “eliminare” le talpe da un appezzamento di terra, si cerca sempre di percorrere soluzioni che non siano cruente”.
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