Lotta alla processonaria. È il momento giusto

591* 08 gennaio 2022

Un incremento delle infestazioni da processionaria del pino è stato notato nei boschi altoatesini.

Questo è da addebitarsi alle condizioni meteo favorevoli dello scorso anno.

Gli ispettorati forestali verificano lo stato delle infestazioni da processionaria attirando le falene (l’adulto) con trappole a feromoni.

La popolazione viene quindi quantificata.

Di questo infestante ne abbiamo parlato nell’articolo n° 18.

L’infestazione è riconoscibile dai “nidi” che esso realizza sui rami delle aghifoglie, simili a cotone, per proteggersi.

Le larve della processionaria si nutrono di aghi di pino indebolendo la pianta ma senza ucciderla (quantomeno nel breve termine) quando escono dal nido e scendono tramite il tronco.

I loro peli sono urticanti per la pelle dell’uomo, provocando reazioni cutanee fastidiose. Problemi respiratori potrebbero verificarsi anche agli animali domestici.

Il contatto con i bruchi, quindi, deve essere evitato.

L’opportuna operazione da svolgere è quella in cui si preveda la programmazione della rimozione dei nidi prima che le larve escano in primavera.

La tecnica migliore, quindi, risulta essere il taglio del ramo con asportazione del bozzolo, da fare non più tardi del mese di gennaio.

Questo lavoro lo si può richiedere a chi esegue manutenzione di giardini attrezzato di piattaforme aeree.

Gli accorgimenti da tenere presente sono:

1) Tagliare i rami che hanno il bozzolo facendo attenzione a dove cadono;
2) Raccogliere i nidi, metterli dentro un secchio con acqua e poi sotterrarli.

Sarebbe auspicabile affissare dei cartelli di avviso per evitare che la zona interessata non venga frequentata.

I dispositivi di protezione personale da indossare sono: occhiali chiusi, mascherina antipolvere e guanti.

Meglio non dare fuoco ai nidi perchè le setole urticanti delle processionarie si disperdono con i fumi possono venire inalate o venire a contatto con la pelle.

 

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