529* 20 ottobre 2021
(Articolo tratto da Synergitech)
Epidemiologia e impatto delle arbovirosi.
Nel mondo le malattie trasmesse da vettori costituiscono uno dei principali rischi per la salute.
In Europa, nell’ultimo decennio si sta assistendo ad un aumento dei casi notificati, sia autoctoni che importati e si verificano con maggiore frequenza focolai epidemici.
La malattia da virus Zika nel 2016 ha causato oltre 700.000 casi totali nel mondo ed è stata classificata dall’OMS come un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale poiché può provocare diverse patologie associate, fra cui la sindrome congenita da virus Zika, che si manifesta nei neonati con microcefalia e altre malformazioni congenite.
In Italia, nel 2007, si è verificata la prima epidemia di Chikungunya registrata in tutta l’Unione Europea, in Emilia-Romagna.
Dieci anni dopo, lo stesso agente eziologico ha causato un’epidemia in Lazio e Calabria con un impatto transfrontaliero dovuto all’esportazione di alcuni casi.
Nel 2018 l’Europa, inclusa l’Italia, è stata interessata da un’epidemia di West Nile Virus di dimensioni mai registrate in precedenza.
Nel 2020, durante la pandemia da COVID-19, l’Italia ha registrato il primo focolaio autoctono di Dengue da virus DENV-1 con 11 casi autoctoni oltre al caso indice in Veneto.
Dal punto di vista di sanità pubblica, le misure di controllo sono limitate anche a causa della difficoltà di agire sull’ambiente e di interrompere cicli biologici complessi, che possono includere ospiti sia umani che animali e vettori la cui sopravvivenza e diffusione è influenzata, fra l’altro, da caratteristiche ambientali quali temperatura, umidità e vegetazione.
Questa situazione è aggravata dalla comparsa delle prime resistenze ai prodotti utilizzati nella lotta ai vettori, sinora scarsamente monitorata.
L’impatto economico di queste infezioni è notevole sia per i servizi di sanità pubblica e ospedalieri, che per le famiglie.
Inoltre non vanno dimenticati gli effetti causati da alcune arbovirosi sulla disponibilità di sostanze biologiche di origine umana (sangue, emocomponenti, cellule, tessuti, organi).
Nel 2018, il Ministero della Salute ha istituito il Tavolo tecnico intersettoriale sulle malattie trasmesse da vettori, per elaborare il Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi 2020-2025 che è stato approvato dalla Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano il 15 gennaio 2020.
Il PNA si articola su un orizzonte temporale di cinque anni, per permettere azioni strategiche di più lungo respiro, ed individua attività che devono essere attuate immediatamente ed attività per la cui implementazione può essere necessario un più lungo lasso di tempo.
Mira inoltre a creare e rafforzare la rete di referenti regionali per disporre di una governance più efficace e le reti di laboratori di riferimento.
Elementi caratterizzanti la nuova strategia sono l’approccio One Health, l’integrazione con altre politiche, sia del Ministero della Salute che di altri Dicasteri e con la Rete.
Ampio spazio è stato dato alle attività di prevenzione, quali comunicazione del rischio, formazione, misure di contrasto ai vettori (zanzare, flebotomi e zecche) e ambientali, e comprendenti sia la corretta gestione del territorio e degli ambienti di vita che, limitatamente alle zanzare, la mappatura dei siti di possibile focolaio di sviluppo larvale e il monitoraggio entomologico volto ad acquisire dati sulla presenza e le fluttuazioni stagionali delle specie presenti e di nuova introduzione.
Le attività di monitoraggio entomologico possono essere affiancate da esperienze di citizen science o scienza dei cittadini che, tramite l’uso di tecnologie digitali, permette ai cittadini di diventare parte integrante del processo.
Un sotto-capitolo è dedicato alla disinfestazione di aeromobili e merci sensibili, particolarmente importante nell’ambito della salute globale e dell’applicazione del Regolamento Sanitario Internazionale.
La sorveglianza di siti a rischio di introduzione di nuove zanzare invasive viene trattata in uno specifico capitolo corredato da linee guida e costituisce un’altra importante novità della nuova strategia di contrasto alle arbovirosi.
Alcuni capitoli sono dedicati alla sorveglianza e risposta a specifici arbovirus e sono corredati da numerosi allegati, che descrivono, fra l’altro, le procedure operative per le catture entomologiche di esemplari adulti e di larve, e per la gestione dei campioni, e le specifiche degli interventi per le singole specie di vettori.
Nel PNA è stato inserito un tema molto importante e molto attuale, riguardante il monitoraggio della resistenza agli insetticidi.
In Italia sono stati descritti i primi fenomeni di resistenza che, considerando l’esiguo numero di biocidi disponibili, deve essere attentamente monitorato per consentire l’attivazione di congrue politiche di gestione del problema.
Sul tema è presente un approfondimento legislativo che include anche la descrizione delle deroghe che possono essere richieste.
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