459* 03 agosto 2021
(Tratto da giornalenordest.it)
Passa anche per trevigiano e pordenonese, l’inchiesta avviata nell’ottobre 2020 dai Nas dei carabinieri di Udine sulla gestione delle mense scolastiche di numerosi comuni friulani e veneti.
Quattro persone sono finite ai domiciliari: tre sono campani, ma c’è anche una 45enne opitergina e un 53enne di Molfetta con l’obbligo di dimora.
L’opitergina, K. B., responsabile del centro di cottura di Motta di livenza.
Sono 22 invece le perquisizioni eseguite a carico di altrettante persone implicate a vario titolo.
Al centro delle indagini, la società romana Ep Spa, un catering con sede operativa a Napoli che aveva vinto l’appalto per la ristorazione scolastica e a domicilio di numerosi comuni.
La maggioranza nell’udinese, capoluogo compreso, ma anche per la pordenonese Vito d’Asio e le trevigiane Motta di Livenza, San Polo di Piave e Cimadolmo.
Le accuse sono varie e pesanti: come già denunciato a suo tempo dai genitori, non sarebbe stato raro trovare nei pasti corpi estranei (insetti), gli stessi arrivavano freddi e non all’orario stabilito, i menù non venivano rispettati e le porzioni erano scarse.
Insomma, una storia che, se confermate le accuse, parlerebbe di appalti per 5 milioni di euro guadagnati grazie a potenti ribassi resi possibili da una lunga serie di pericolose speculazioni.
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