348* 12 aprile 2021
(Articolo tratto da everyeye.it)
L’opinione comune considera gli scarafaggi come “capaci di sopravvivere a una guerra nucleare”, ma sarà una cosa vera? O si tratta solamente di una leggenda urbana?
La risposta breve alla prima domanda è: sì, all’incirca.
Queste creature sono state trovate tra le macerie in seguito alle bombe nucleari sganciate su Hiroshima e Nagasaki nel 1945. Certo, è anche possibile che gli scarafaggi siano arrivati dopo nella zona. Così, degli esperti – compreso il team di Mythbusters -hanno testato la loro resistenza alle radiazioni per capire se la fama sul loro conto fosse veritiera.
Gli scienziati hanno esposto per un mese diversi gruppi di scarafaggi, moscerini della frutta e tarme della farina a 1.000, 10.000 e 100.000 rad (acronimo dall’inglese di Radiation Absorbed Dose), un’unità di misura della dose assorbita delle radiazioni.
Dopo l’esperimento, il 10% degli scarafaggi del gruppo 10.000 rad era ancora vivo, stiamo parlando di 10 volte la dose letale per gli esseri umani, ma sono tutti deceduti davanti alla dose più alta.
Solo il 10% delle tarme della farina, invece, sono sopravvissuti ai 100.000 rad per tutti i 30 giorni.
L’esperimento, però, non ha esaminato se i sopravvissuti fossero capaci di produrre una prole vitale.
Se resistessero a una guerra nucleare ma non potrebbero fare figli, queste creature si estinguerebbero facilmente.
Non solo: in caso di una guerra nucleare le formiche, secondo il biologo evoluzionista Mark Elgar, soprattutto quelle che si creano i nidi in profondità, “avrebbero maggiori probabilità di sopravvivere a un’apocalisse rispetto agli scarafaggi“.
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