285* o5 febbraio 2021
Una moderna ipotesi proveniente dagli Usa e dal Canada sostiene che i materiali “green” di origine (soia, legno, zucchero, olio di arachidi e paglia) impiegati per i componenti delle auto più recenti, siano di grande attrattività per i ratti.
In realtà il problema è sempre esistito, e la motivazione è per lo più da ricercare nel trovare calore nei mesi invernali: quando si ferma il veicolo, soprattutto se è caldo, in un luogo di passaggio dei roditori, questi sentendo il tepore entrano nel vano motore e lì vi rimangono per parecchio tempo.
Così facendo, i roditori creano danni economici, a volte importanti, e pericolosi come cortocircuiti dati da fili elettrici scoperti oppure perdite di carburante dovute ai tubi danneggiati.
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