32* 09 febbraio 2020
Il tarlo appartiene all’ordine dei coleotteri ed è un insetto che si nutre della polpa del legno.
La sua forma è cilindrica e raggiunge dai 3 ai 5 mm di lunghezza.
Le femmine depongono dalle 20 alle 60 uova in vecchi fori di sfarfallamento oppure in fessurazioni del legno. Dopo circa un mese le larve penetrano il legno scavando gallerie dal diametro di 1-2 mm e ci stanno fino al completamento della metamorfosi.
Si nutrono di cellulosa ed amido e depositano fibre di legno ed escrementi, ossia il rosume, una segatura. Quando raggiungono la forma adulta, in primavera e autunno, fuoriescono dalle gallerie per sfarfallare all’esterno. Lasciano dei caratteristici fori, dal diametro di 2 mm circa, che evidenziano il loro passaggio.
Le larve di un altro tipo di tarlo, invece, sono di colore bianco con corpo molle e una forma quasi scarabeiforme. Si nutrono di cellulosa, emicellulosa e lignine. Queste sostanze organiche molto complesse vengono digerite grazie a particolari enzimi molto potenti. L’incubazione all’interno del legno può durare addirittura più di 3 anni.
La presenza dei fori sulla superficie legnosa è indicativa quindi di uno sviluppo già terminato. All’interno del legno restano infatti soltanto le gallerie vuote, le quali rappresentano una grave minaccia all’integrità della mobilia e di qualsiasi manufatto in legno, in quanto ne compromettono la stabilità e robustezza. La temperatura ideale minima per lo sviluppo del tarlo del legno è di circa 13 °C. L’umidità relativa deve essere superiore al 50%.
Diversamente di quanto si crede, i fori lasciati sono di uscita e non d’entrata. Quando compaiono sulla superficie del legno i danni sono già stati arrecati.
Per debellare un’infestazione ci si orienta spesso all’utilizzo di appositi insetticidi. Gli insetticidi in forma liquida non agiscono sulle uova e generalmente non rovinano il legno. Una buona prevenzione è costituita dal trattare con smalti, resine e vernici il legno per renderlo inattaccabile da questa specie.
Un sistema di lotta ecologica, ovviamente per pezzi di piccole dimensioni, consiste nel riporre l’oggetto infestato in un congelatore per alcuni giorni. La bassa temperatura infatti uccide le larve ma occorre preventivamente valutare i danni che il freddo potrebbe provocare ai manufatti.
Un metodo alternativo introdotto per la lotta di questi insetti è quello anossico, ossia facendo diminuire anche totalmente l’ossigeno molecolare o ossigeno biatomico O2. Questo sistema ha il vantaggio di essere contemporaneamente innocuo per i materiali, ma efficace con l’insetto infestante in ogni stadio di vita: uova, larva, pupa e adulto.
Altro metodo, relativamente costoso, è costituito dal trattamento tramite il calore. È il sistema a “microonde” che sfrutta l’energia elettromagnetica per scaldare l’oggetto. Adulti, pupe e uova vengono distrutti, così come ogni altro essere organico contenente acqua. Di contro, in presenza di oggetti metallici, questo sistema può provocare bruciature. E, non utilizzando prodotti disinfestanti, non rimane sul legno nessuna repellenza per eventuali nuovi attacchi.
Riassumendo, i trattamenti sui manufatti lignei, siano essi amovibili o meno, sono nella maggior parte dei casi effettuati con insetticidi liquidi dai diversi principi attivi in copertura o inseriti all’interno dei tessuti fibrosi (tramite tasselli d’impatto estetico finale non sempre ottimale). Ma concordemente gli esperti ed i tecnici confermano che per loro natura e meccanismo di azione non possono eliminare radicalmente gli insetti xilofagi annidatisi.
Per natura del legno, i prodotti non vengono assorbiti se non di qualche millimetro. Solo il caso può consentire che una forma mobile (larva o adulto) possa avvicinarsi ai tessuti intrisi di molecola attiva e di conseguenza determinare la morte. Anche in questa migliore delle ipotesi, però, non possono essere eliminate le uova o le pupe. Pertanto, pur operando con metodologie e prodotti appropriati, non sempre si può assicurare l’ottenimento di un adeguato risultato.
Sostanzialmente i tipi di tarlo sono:
DINODERUS MINUTUS, EUOPHRYUM, ICTIDE COMUNE, ERNOBIUS MOLLIS, OROLOGIO DELLA MORTE, TARLO DEI PONTILI, CAPRICORNO DELLE CASE
Vuoi saperne di più? Scrivici senza impegno!