1120* 19 giugno 2024
(Articolo tratto dall’organizzazione OSD)
I rettili, in particolar modo i serpenti, quando entrano all’interno di una abitazione oppure in una struttura produttiva, come un’azienda alimentare, vengono considerati degli infestanti occasionali, anche se in alcuni periodi dell’anno sono particolarmente attivi.
Le motivazioni di tali “invasioni” possono essere diverse: trovare un rifugio temporaneo, per caso, alla ricerca di una preda oppure per trascorrere l’inverno in un ambiente caldo e protetto.
La “stagione” degli Ofidi comincia alla fine della primavera e prosegue fino all’inizio dell’autunno, quando le popolazioni risultano più numerose per la nascita dei giovani dell’anno.
In Italia vivono 23 specie di serpenti, alcune con una distribuzione limitata, mentre poche si possono trovare in prossimità di ambienti antropizzati, dove ricercano insetti, roditori e altri piccoli vertebrati come volatili e altri rettili (rane e pesci per le specie acquatiche).
Salvo rare eccezioni, la vipera comune (Vipera aspis) non si avvicina alle case, mentre è molto più facile trovare specie ubiquitarie della famiglia Colubridae come il biacco (Hierophis viridiflavus), il saettone (Zamenis longissimus), la biscia d’acqua (Natrix helvetica), il colubro liscio (Coronella austriaca).
Al centro sud anche il cervone (Elaphe quatuorlineata) è piuttosto comune nei centri abitati. Naturalmente questi vertebrati eterotermi (a sangue freddo) non sono velenosi, e solamente il biacco, il serpente più comune nelle colonizzazioni interne, può diventare mordace se disturbato, ma innocuo per la salute.
Molte persone sono ancora impaurite dalla loro presenza, considerandoli pericolosi e scambiandoli per una vipera, ma va ricordato che tutti i rettili fondamentalmente sono protetti per la legge europea, facendo riferimento all’Allegato II della Convenzione di Berna e alla Direttiva Habitat (94/43/CE), entrambe recepite dal nostro paese.
Inoltre in Italia quasi tutte le regioni hanno promulgato delle leggi regionali che proteggono le varie specie di serpenti.
Non si può fare “una disinfestazione” contro i serpenti e altri piccoli rettili come ad esempio i gechi, ormai diffusi anche in Nord Italia. È un reato.
Le colle di grandi dimensioni (circa 18×30 cm) per i roditori vengono utilizzate anche per il “monitoraggio” dei rettili, che casualmente possono rimanere intrappolati (di solito i giovani e gli immaturi), ma non si dovrebbe proporre questo tipo di servizio ad un cliente da un “professionista formato”.
Questa pratica è vietata perché, come già menzionato, sono animali protetti, e contemporaneamente per l’uso improprio dei sistemi collanti che vengono normati dai molteplici regolamenti comunali relativi al benessere animale.
Per cercare di evitare contatti ravvicinati con i serpenti, è necessario lavorare sulla prevenzione. Questi possono entrare attraverso piccoli anfratti e fessure, sotto le porte, attraverso gli accessi (porte, portoni, finestre per le specie arboricole) tenuti temporaneamente aperti: ancora una volta i classici sistemi di Pest proofing, nati ad esempio per la difesa contro i roditori, possono diminuire il rischio, soprattutto se siamo in un’area idonea ai nostri “derattizzatori biologici”.
Un serpente può passare in una fessura dove si infila un topolino: esattamente in 6 mm!
E se invece vogliamo allontanarli, dovremo evitare di tenere materiale accatastato per lungo tempo in prossimità delle pareti esterne e imparare a gestire le aree aperte, potando cespugli e arbusti ornamentali adiacenti alla struttura, tagliando l’erba, allontanando legna da ardere, rami secchi, macerie e ruderi dai confini di proprietà.
I sistemi disabituanti, granulari e liquidi, che vengono utilizzati anche dai professionisti non hanno generalmente un’efficacia significativa poiché non vengono testati direttamente sul campo dai vari produttori: possono aiutare temporaneamente a proteggere (forse?) un’area (una piscina, un capannone, un edificio), ma questi prodotti spesso hanno più un effetto di rassicurazione nei confronti delle persone che provano terrore e repulsione nei confronti dei serpenti.
Nello specifico i formulati granulari creano una barriera attorno al manufatto da difendere e che va mantenuta attiva per diverse settimane, ma in diversi casi i classici serpenti non velenosi, che per spostarsi usano la vista, riescono a passarci sopra e a superarla facilmente.
Non è facile rimuovere un serpente dall’interno e spostarlo in un ambiente idoneo: ci sono delle tecniche particolari e magari anche un disinfestatore “coraggioso” (perché no?) potrebbe partecipare ad un corso di formazione pratico.
Per un servizio di nicchia, ma nella filosofia dell’eco-sostenibilità. Se ne parla tanto.
Altrimenti si può contattare qualche associazione* di protezione e recupero animali selvatici, che provvederà a questa operazione di trasferimento.
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