1200* 14 novembre 2023
Tra le criticità anche la presenza di umidità, muffe ed infestazioni di insetti e topi.
Un quadro preoccupante: i controlli dei NAS nelle mense scolastiche attesta che 1 su 4 di queste risultano irregolari.
Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, con il Ministero della Salute, ha avviato una campagna di controlli nel territorio nazionale per la verifica del rispetto dei requisiti previsti dalla normativa di riferimento nel settore della ristorazione all’interno degli istituti scolastici (haccp).
Le attività ispettive finora condotte (e che procederanno nel corso di tutto l’anno scolastico) hanno preso in considerazione circa 700 mense scolastiche sia pubbliche che private.
A partire da quelle dell’infanzia fino agli istituti superiori ed universitari.
Per un 25% (pressapoco 170 mense) è stato riscontrato un numero di irregolarità relativamente alle carenze igienico-strutturali (presenza di umidità e muffe, presenza di insetti ed escrementi di topi).
Altre irregolarità hanno riguardato l’ambito delle autorizzazioni, la non congruenza per qualità/quantità ai requisiti richiesti dai capitolati d’appalto.
Inoltre, molto frequente è stata l’assenza di tracciabilità degli alimenti e l’omessa presenza di eventuali allergeni.
Totalmente sono state dichiarate 225 violazioni amministrative o penali ed emanate sanzioni pecuniarie per 130 mila euro.
5 gestori sono stati deferiti ed è stato disposto il sequestro di punti cottura/dispense.
350 kg di cibo in cattivo stato di conservazione, privo di tracciabilità, scaduto o con etichettatura irregolare è stato sequestrato per un valore di 5mila euro.
La notizia “ricalca” quanto abbiamo riportato anche altre volte ed in altri periodi dell’anno.
Ma i controlli dei carabinieri dei Nas non possono bastare.
Serve istituire ovunque le “Commissioni Mensa”, come affermano responsabili e coordinatori a livello nazionale.
Il ruolo andrebbe, sostanzialmente, favorito sia da parte dei Comuni che delle scuole, meglio regolamentato in termini di competenze e formazione, per contribuire a prevenire il nascere di molte delle criticità evidenziate.
Ciò per garantire standard qualitativi elevati, realizzare un controllo puntuale, capillare e costante sulla qualità del cibo, sulla vivibilità dei refettori, sulle tempistiche di preparazione e di consumo del pasto.
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