Il progetto del Canale di Panama e le malattie tropicali trasmesse dalle zanzare

1238* 01 febbraio 2025

Quello di Panama è un canale artificiale che separa due continenti.

Il progetto ha sfidato la tettonica a placche e ha cambiato, per certi versi, l’aspetto della Terra.

L’opera fa risparmiare la circumnavigazione del Sudamerica alle navi che vanno dall’Atlantico al Pacifico.

Il beneficio in termini di tempo e costi sono ovviamente importanti.

Così come il Canale di Suez tra Asia e Africa.

Quello di Suez, però, è stato un taglio chirurgico al livello del mare attraverso un deserto di sabbia vuoto senza rilievi montuosi.

Con lo stesso approccio è stato affrontato l’istmo di Panama, ma per questa ambiziosa opera, non è stata valutata, oltre ad altri aspetti anche economici, la particolare area in cui la malaria e la febbre gialla sono state malattie presenti in modo importante e per le quali molti operai hanno perso la vita.

La perdita di tanti manovali e tecnici è stata dovuta all’incapacità di limitare le malattie tropicali trasmesse dalle zanzare, tipo malaria, febbre emorragica e febbre gialla.

Questo nonostante l’aver  provveduto prima a bonificare Panama con imponenti disinfestazioni delle paludi presenti nelle aree dei cantieri.

I prodotti insetticidi utilizzati all’epoca, oggi assolutamente vietati, hanno causato probabilmente altre vittime.

Pure la collocazione di zanzariere su ogni letto e la dotazione agli operai di indumenti coprenti non hanno servito più di tanto.

Del resto stiamo parlando dei primi anni del ‘900.

L’ipotesi che a diffondere le malattie tropicali sono state causate dalle zanzare era già conosciuta: nel precedente progetto era stata incolpata dei contagi la presenza di insetti striscianti come scarafaggi e formiche.

Tanto che come improbabile ed inefficace rimedio, è stato quello di immergere i piedi dei letti in contenitori d’acqua, ottenendo un risultato contrario in quanto, proprio lì, hanno nidificato le zanzare che infettarono poi gli operai.

 

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