635* 16 marzo 2022
L’Integrazione in altre politiche della prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi, permette una visione più ampia delle problematiche relative alle arbovirosi, individuando sia i documenti prodotti dal ministero della Salute, sia le strategie implementate da altre amministrazioni, con particolare riferimento al ministero dell’Ambiente, all’Istituto Superiore di Sanità (ISS), all’Istituto Zoo-profilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” e alla rete degli IIZZSS, all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, alla Rete Città Sane del “Oms”, al ministero dell’Istruzione ed a quello dell’Università, per attivare sinergie e promuovere interventi congiunti.
Prevenzione. Individua gli interventi da attuare per tutte le arbovirosi descritte nel Piano, suddividendoli in: 1- comunicazione del rischio, 2- formazione, 3- misure ambientali, 4- misure di contrasto ai vettori, 5- vaccinazione, 6- raccomandazioni organizzative. Nella prevenzione prevede la comunicazione dei rischi, i cui principali obiettivi sono:
divulgare informazioni tempestive e accurate sui virus e la loro circolazione, per soddisfare le esigenze di trasparenza e contribuire alla protezione individuale e della comunità;
incoraggiare comportamenti attivi individuali e nella comunità adottando le misure preventive e di controllo dei vettori e dei siti in cui i vettori si riproducono;
mantenere informato il pubblico, sul rischio e spiegare cosa è noto e quali sono gli sforzi intrapresi per identificare ciò che non è noto del virus, il suo impatto sulla salute di specifici gruppi di popolazione;
sostenere la credibilità e la fiducia del pubblico, diffondendo materiale scientifico accurato;
Indicare un sistema di monitoraggio, per identificare il più rapidamente possibili false notizie e correggere informazioni errate;
approntare un sistema di coordinamento in grado di garantire coerenza nei messaggi emessi da rappresentanti del governo regionale, dei servizi sanitari e dalle autorità sanitarie locali.
Nell’ambito della prevenzione, rientra anche la formazione degli operatori, che prevede di rendere:
i medici (con particolare riferimento a medici di emergenza/urgenza, del Pronto Soccorso, di medicina interna, Mmg, infettivologi, pediatri, geriatri) per riconoscere tempestivamente i sintomi di arbovirosi, fornire un “counselling” e un’assistenza medica adeguati ai pazienti e di segnalare i casi;
gli operatori del Dipartimento di prevenzione (delle ASL e degli “IIZZSS”) consapevoli del rischio epidemiologico delle arbovirosi in modo di fornire indicazioni sugli interventi preventivi, effettuare una sorveglianza epidemiologica, monitoraggi entomologici, comunicazione del rischio e valutazioni degli interventi di controllo, tenendo conto della pluralità di soggetti interessati;
rendere il personale dei Comuni consapevole del rischio e della epidemiologia delle arbovirosi, ie capace di pianificare azioni di controllo preventive, dirette contro potenziali vettori e interventi emergenziali, nel caso di documentata trasmissione di patogeni, mobilitando la popolazione al fine di ottimizzare le misure di protezione;
la dirigenza ed i dipendenti delle ditte di disinfestazione vanno resi consapevoli del rischio e dell’impatto epidemiologico delle arbovirosi, della biologia delle specie vettrici, dei regolamenti sui biocidi in vigore e quindi capaci di pianificare e svolgere, secondo le norme vigenti, interventi di controllo dei vettori in modo efficace, salvaguardando la salute umana e ambientale;
la popolazione va resa consapevole dell’esistenza delle arbovirosi e della modalità di trasmissione, attraverso artropodi vettori, in modo che possa svolgere consapevolmente azioni preventive, in sinergia con le autorità istituzionalmente competenti sia nel controllo anti-vettoriale sia, in caso di documentata trasmissione, nella attivazione di misure di protezione personale.
Sorveglianza dei virus West Nile e Usutu: il Piano aggiorna le indicazioni fornite con la circolare ministeriale n. 10381 del 05 aprile 2019.
Sorveglianza delle arbovirosi trasmesse da zanzare invasive (Aedes spp.) in particolare ai virus Chikungunya, Dengue e Zika. Vengono aggiornate le indicazioni fornite con la circolare ministeriale n. 6036 del 27 febbraio 2019.
Sorveglianza e risposta ai virus dell’encefalite virale da zecche (TBE), al Virus Toscana e altri arbovirus non sottoposti a specifici interventi di sorveglianza. Il Piano aggiorna e amplia le indicazioni fornite con la circolare ministeriale n. 6036 del 27 febbraio 2019.
Sorveglianza di nuove specie invasive, con potenzialità vettoriale. Il Piano istituisce la sorveglianza delle zanzare invasive a livello nazionale, integrando le indicazioni fornite dalla LG per l’identificazione dei siti a rischio di introduzione (progetto CCM 2014 “Prevenzione delle malattie a trasmissione vettoriale: sviluppo e implementazione pilota di strumenti di supporto”) con provvedimenti normativi, nazionali ed internazionali, vigenti in materia di specie invasive.
Resistenza agli insetticidi. Vengono fornite indicazioni per attivare, nell’arco temporale coperto dal Piano, il monitoraggio.
Indicazioni temporali sull’implementazione del Piano e rivalutazione. Sono predisposte per motivi di sanità pubblica o ragioni epidemiologiche, su nuove evidenze scientifiche o per disponibilità di nuove misure di prevenzione, sorveglianza e controllo. Il Ministero della Salute si impegna ad aggiornare il testo con proprio provvedimento e, se necessario, con modifiche dei contatti o indirizzi delle piattaforme web menzionate nel Piano.
Dopo tale premessa, riportiamo un recente articolo firmato Anid.
Le malattie trasmesse da vettori costituiscono un importante problema di sanità pubblica: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che ogni anno causino oltre 1 miliardo di casi umani ed 1 milione di morti rappresentando circa il 17% dei casi totali di malattie trasmissibili.Nel 2017, l’Assemblea Mondiale della Sanità ha approvato la nuova strategia globale dell’OMS 2017-2030 contro i vettori. Tale strategia si basa su quattro pilastri (rafforzare le attività e la collaborazione intra e intersettoriale; favorire la partecipazione comunitaria; rafforzare il monitoraggio e la sorveglianza dei vettori e valutare gli interventi, consolidare ed integrare gli approcci e gli strumenti disponibili) e su due elementi fondanti (sostenere l’innovazione e la ricerca di base e applicata; migliorare le capacità di controllo dei vettori).
Fra le malattie trasmesse da vettori, un importante gruppo è costituito dalle arbovirosi, ossia dalle infezioni virali trasmesse da artropodi. Esistono infatti oltre 100 virus classificati come arbovirus in grado di causare malattia umana. In Italia sono presenti sia arbovirosi autoctone, fra cui si annoverano la malattia di West Nile, l’infezione da virus Usutu, l’infezione da virus Toscana e l’encefalite virale da zecche, sia arbovirosi prevalentemente di importazione, come le infezioni causate dai virus Chikungunya, Dengue e Zika.
Sempre più spesso, purtroppo, sia a livello nazionale che internazionale, si assiste ad eventi epidemici, anche di dimensioni rilevanti.
Per rafforzare le attività e la collaborazione intra e intersettoriale ed integrare le rispettive politiche, il Ministero della Salute, nel dicembre 2018, ha istituito il Tavolo tecnico intersettoriale sulle malattie trasmesse da vettori, i cui componenti hanno sottoposto a revisione i Piani di sorveglianza e controllo delle arbovirosi, in modo da tradurre concretamente gli orientamenti internazionali soprariportati e aggiornare i contenuti tenendo conto delle nuove evidenze scientifiche, delle criticità riscontrate e dei mutati scenari epidemiologico-ambientali.
Da questo lavoro è scaturito il PIANO NAZIONALE DI PREVENZIONE, SORVEGLIANZA E RISPOSTA ALLE ARBOVIROSI 2020-2025 che si articola su un orizzonte temporale di sei anni, per permettere azioni strategiche di più lungo respiro, ed individua attività che devono essere attuate immediatamente ed attività da implementare più gradualmente, specificando, inoltre, alcuni indicatori che saranno utilizzati per la valutazione dell’applicazione del Piano stesso. Il PNA si applica alla sorveglianza delle arbovirosi, con particolare riferimento ai virus: West Nile, Usutu, Chikungunya, Dengue, Zika – inclusa la sindrome congenita, al virus dell’encefalite virale da zecche e al virus Toscana. Inoltre il PNA estende la sorveglianza a livello nazionale alle specie di zanzare invasive e al monitoraggio delle resistenze agli insetticidi.
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