147* 01 luglio 2020
(Dal sito aboutpharma.com)
Ogni tanto i batteri possono tornare utili. Per esempio per impedire la diffusione del virus della dengue tramite le zanzare. La strategia che si sta sperimentando in alcuni paesi asiatici per arrestare questa malattia, è proprio quella di infettare la zanzara tigre vettore di trasmissione del virus con il batterio Wolbachia.
I ricercatori dell’università di Glasgow hanno infettato le zanzare con il batterio Wolbachia ottenendo così un calo medio dei casi del 40%, con punte fino al 90% a Kuala Lumpur e del 76% a Java in Indonesia. Mentre in Australia, nel nord del Queensland è stata bloccata la trasmissione.
I batteri rendono più difficile la crescita del virus dentro la zanzara, anziché ucciderla, spiegano gli studiosi nella ricerca pubblicata sulla rivista Current Biology, perché usano le risorse di cui ha bisogno il virus per proliferare. Se quindi il batterio non riesce a replicarsi e aumentare il suo numero nelle zanzare, allora possono diminuire i contagi.
Molte specie di insetti sono naturalmente infettati da batteri, tra cui i moscerini della frutta, ma le zanzare che diffondono la dengue, come le Aedes aegypti, no. Per questo i ricercatori hanno iniziato a fare delle micro-iniezioni di Wolbachia nelle uova di zanzara, per vedere se riuscivano ad adattarsi in climi diversi, trovando un tipo che resiste anche a 30°.
L’approccio sembra funzionare anche per altri virus collegati, come Zika, chikungunya e febbre gialla. La dengue ha conosciuto un’enorme diffusione: se nel 1970 era presente solo in 9 stati, adesso è presente in più di 100 paesi, dove è endemica. Circa la metà degli abitanti del pianeta vive in aree dove questa malattia è un problema e si stima vi siano 390 milioni di infezioni l’anno.
La lotta larvicida ed adulticida contro le zanzare, intanto, continua.
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