BRC versione 8. Le novità nella gestione infestanti

194* 01 ottobre 2020

La nuova versione BRC 8 emanata ad agosto 2018 e applicata da febbraio 2019, prevede fra le novità più evidenti, una sezione dedicata al monitoraggio dei volatili.

Per la precisione il 4.14.7 dice: “Lo stabilimento deve predisporre misure adeguate a prevenire l’entrata di volatili all’interno degli edifici o la nidificazione su aree di carico e scarico”.

A ben vedere ciò non rappresenta propriamente una novità assoluta, in quanto già le versioni precedenti recitavano che “L’edificio deve essere soggetto ad interventi regolari di manutenzione al fine di minimizzare la potenziale contaminazione dei prodotti (ad esempio rimozione di nidi di uccelli…)”.

La nuova interpretazione, però, impone un approccio più scientifico e metodico, continuo e documentato sulla presenza dei volatili.

L’aggiornamento in questione esige che venga preso in considerazione in modo sistematico, serio e concreto, il problema relativo alla conseguenza della presenza di piccioni, colombi, gabbiani, storni, ecc. che trovano modo di nidificare trovando di cui cibarsi e dissetarsi nelle aree limitrofe o proprie degli stabilimenti.

C’è da ricordare che molte specie sono tutelate secondo la direttiva europea 79/409/EEC per la conservazione degli uccelli allo stato brado nel territorio europeo degli Stati membri.
Dal momento che i volatili sono specie protette, non esistono sistemi e attrezzature autorizzate per la loro evidenziazione continua. Pertanto, occorre incentrare “limitandosi” al monitoraggio visivo.

La loro presenza va controllata e monitorata per il fatto che possono essere vettori di varie patologie come la Salmonellosi, l’Istoplasmosi, l’Ornitosi, Escherichia coli, Campylobacter, ecc. nonostante la maggior parte di esse siano piuttosto rare.
Non affatto raro, invece, per gli ectoparassiti che invece spesso si accompagnano alla presenza degli uccelli. In primis le zecche molli (Argas reflexus) e acari, vettori anch’essi di altre malattie per l’uomo. Inoltre, con il guano, proliferano batteri e funghi.

Lo scopo è quello di identificare gli eventuali problemi e adottare misure per eliminare o diminuire i rischi conseguenti alla presenza degli uccelli, preferendo gli accorgimenti preventivi che gli strumenti correttivi.

Anche con la collaborazione dell’ente esterno competente responsabile del pest control, l’azienda dovrebbe adottare un approccio di valutazione del rischio per stimare se esista possibilità l’ingresso di uccelli, o per l’appollaiamento e la nidificazione nelle aree di carico e scarico, e per valutare le misure richieste per ridurre tale rischio.

Sebbene non sia facile il controllo dei volatili, si inizia quindi, per valutare il rischio, ad esaminare l’ambiente adiacente alle strutture prese in considerazione (raccolte di acqua, presenza di campi coltivati, discariche adiacenti, punti di stoccaggio rifiuti e loro condizione, ecc.). Dalle aree esterne a ridosso dello stabilimento o all’interno dei magazzini e delle aree di carico e scarico.
Si deve segnalare inoltre la presenza di piume, guano o altre tracce.

Il monitoraggio dei volatili ha l’obiettivo di mantenere sotto sorveglianza i punti critici a maggior rischio di stazionamento temporaneo o permanente dei volatili.

Lo step successivo prevede il censimento dei punti potenzialmente sfruttabili dai volatili per la sosta temporanea o continua.

Le linee guida del pest proofing, indicazioni generali per quelle azioni necessarie alla riduzione di potenziali od esistenti problemi inerenti alla infestazione di roditori, insetti striscianti ed insetti volanti, sono fondamentalmente valide anche per scongiurare la presenza dei volatili.
Anche qui, importante risulta essere la sensibilizzazione dei lavoratori che, con spirito collaborativo, devono avvisare il responsabile di eventuali avvistamenti, sopravvenute carenze strutturali, comportamenti non opportuni, ecc.

In particolar modo, a livello strutturale, è necessario porre attenzione ad alcuni utili accorgimenti come il tenere le porte chiuse quando non utilizzate, l’utilizzo delle bande di plastica sovrapposte nelle entrate di passaggio dei muletti. L’assicurarsi che non ci siano aperture, finestre con vetri rotti od altri fori che ne consentano l’intrusione. Il rilevare la presenza di acqua stagnante, rifiuti, cibo, altre strutture e alberi vicini allo stabilimento…

Comprensibilmente particolare attenzione è da mettere sulle coperture dei tetti e delle possibili fattezze che possano offrire rifugio agli uccelli.

Qualora le ispezioni abbiano evidenziato punti in cui è visibile la loro presenza, si propongono azioni correttive che si traducono in metodi di dissuasione (dissuasori meccanici o elettrificati, uso di repellenti in gel o dissuasori acustici).*

*si legga
https://ongaro2.i-p.it/it/news/allontanamento-volatili-dissuasione-piccioni/

Il servizio va eseguito a cadenza definita, aggiungendolo agli altri servizi già attivati e operativi, e va inserito nel contratto.

Si genera dunque un report analogamente a quanto effettuato per gli altri servizi già attivi, con una tabella contenente l’elenco dei punti di monitoraggio (evidenziati nella relativa planimetria).

Si eseguono rilievi fotografici durante ogni monitoraggio al fine di documentare quanto visionato.

In definitiva il disinfestatore dovrà redarre e applicare un piano di monitoraggio per insetti e roditori come sempre ed in più rivolgere l’attenzione anche alle eventuali “infestazioni” di volatili.
Deve, in altri termini, attestare l’assenza di infestazionia di volatili con una frequenza ben precisa.

È indiscusso che non risulta economicamente sostenibile proteggere con sistemi di dissuasione tutti quelle aree ipoteticamente sedi di una infestazione da volatili.

La presenza di importanti colonie risulta sicuramente di difficile controllo in un contesto circoscritto come la sede di un’azienda.
Quindi la questione potrebbe essere comunicata alle Autorità Pubbliche affinchè questa sia coinvolta nei piani di un appropriato contenimento.

 

 

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