483* 31 agosto 2021
I n° 4, 20, 145, 222, 254 e 258 sono alcuni degli articoli in cui abbiamo parlato delle cimici asiatiche.
Pubblichiamo qui un articolo incentrato sulle problematiche pertinenti al mondo dell’agricoltura, dove tale insetto crea direttamente danni a molti tipi di frutta e verdura.
Queste informazioni potrebbero rivelarsi utili nell’ipotizzare delle previsioni per le problematiche in ambito “civile”, con quello che concerne il settore della disinfestazione quindi presso Aziende, abitazioni ed altre strutture che in autunno si vedono “attaccate”.
Cimice asiatica tornata ai livelli del 2019…
“Quest’anno nell’agricoltura i danni da cimice asiatica sono in netto aumento. Dopo un 2020 di relativa calma, si è tornati ai livelli del 2019”.
Lo afferma Domenico Calderoni, produttore della zona di Bagnacavallo (Ravenna).
“La situazione si è molto aggravata e i danni sono particolarmente visibili su pesco e pero. Già di pere ce ne sono pochissime, e quelle poche presenti sono attaccate da tantissimi insetti. Ma anche per le pesche, a causa delle gelate, la situazione non è molto migliore. Le trappole hanno cominciato a catturare neanidi già da due mesi e noi agricoltori siamo disarmati”.
Disarmati in quanto alcuni principi attivi che avevano una certa efficacia contro l’insetto non si possono più usare.
“In pratica, stiamo facendo trattamenti ma con ‘acqua fresca’, però i costi li abbiamo allo stesso modo. Servono soluzioni per cercare di intervenire precocemente, a inizio stagione, prima che l’insetto si moltiplichi a dismisura”.
E proprio di possibili soluzioni si parlerà durante il convegno a Macfrut, che sarà a numero chiuso e solo in presenza.
Spiega Camillo Gardini responsabile del Progetto Biosolution di Agri 2000: “Il Salone Biosolution di Macfrut è l’occasione giusta per incontrare i principali operatori del settore e valutare insieme le innovazioni che consentiranno la difesa e la nutrizione delle nostre colture nei prossimi anni”.
Dopo un 2020 sottotono, le cimici asiatiche tornano a colpire con aggressività. – sottolinea Andrea Lavagnoli, presidente di Cia agricoltori italiani Verona- Molte le presenze sulla frutta estiva e autunnale come pesche, pere, kiwi e mele, e perfino nelle orticole sotto tunnel, come i peperoni.
Tutto ciò mentre si stava cercando di salvare ciò che è rimasto delle gelate di aprile.
Si sta sperimentando in oltre cento siti del Veneto il lancio della vespa samurai, ma a fronte dei modesti risultati raggiunti finora si tratta di valutare attentamente se questa specie sia utile o se invece non serva soltanto a generare caos negli equilibri ambientali. A fronte della drammaticità della situazione risulta che poco si stia facendo anche sul fronte della ricerca, dato che nei bandi universitari non si stanno finalizzando le risorse in questa direzione.
Perciò, dal nostro punto di vista, è opportuno che la politica degli indennizzi sia pari al 100 per cento e che si apra un tavolo di coordinamento dei ricercatori supportato da risorse adeguate, accompagnato da un accurato studio di impatto bioambientale».
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