Ratto robotico controllato dall’intelligenza artificiale

1216* 14 dicembre 2024
Scienziati dello Beijing Institute of Technology hanno compiuto un importante passo avanti nello studio del comportamento sociale dei roditori.

Hanno creato un particolare ratto robotico controllato dall’intelligenza artificiale.

Lo studio ha visto la realizzazione di un robot che imita il ratto nell’aspetto fisico, nell’odore, ma anche nei comportamenti sociali più caratteristici.

Questi roditori robot sono diventati uno strumento importante per capire le risposte comportamentali dei ratti, sia individuali che di gruppo.

La sua struttura biomeccanica è sofisticata, con una colonna vertebrale bionica che permette notevole flessibilità nei movimenti in modo quasi naturale.

Ma la grande novità sta nel sistema di I.A. che governa il comportamento del robot.

Gli studiosi hanno prodotto il sistema atto a replicare un’ampia gamma di comportamenti specifici dei ratti: la competizione sociale, il gioco, le interazioni amichevoli, il contatto nasale.

Per cammuffare il robot col fine di essere compreso nel gruppo dei veri roditori, il “marchingegno” artificiale è stato persino cosparso con urina di ratto.

Il robot è stato dotato di una telecamera per tracciare i movimenti del ratto vero e adattando il proprio comportamento di conseguenza.

I risultati sono stati sensazionali.

I roditori mostravano reazioni di paura quando il robot aveva atteggiamenti aggressivi, mentre rispondevano favorevolmente alle interazioni giocose.

Tale caratteristica di dar vita a risposte emotive genuine è un traguardo significativo nella robotica biomimetica.

Seppur far percepire un robot come un proprio simile rimanga una sfida ardua, questo espermento apre nuove prospettive in ambito delle interazioni tra organismi biologici e intelligenza artificiale.

Il ratto robot potrebbe diventare uno strumento utile nello studio del comportamento sociale dei roditori in laboratorio, dando modo di avere un metodo più controllato e riproducibile rispetto alle osservazioni tradizionali.

Oltretutto, potrebbe aiutare a migliorare il benessere degli animali da laboratorio, rappresentando compagnia in situazioni di isolamento o, al contrario, di sovraffollamento.

Lo studio potrebbe aprire nuove vie per capire le interazioni “sociali” tra esseri umani e intelligenza artificiale, creando le basi per future applicazioni nella robotica sociale e nella ricerca comportamentale.

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