Chiesta la condanna a un anno per imprenditore dopo che un operaio è morto per la puntura di un insetto

626* 25 febbraio 2022

L’episodio avvenne nel torinese, a Bruzolo.

L’operaio stava sostituendo una lampadina di un lampione.

La sentenza di primo grado, emessa nel 2018 dal tribunale di Ivrea, è riferita ad un fatto avvenuto nell’estate del 2014 quando un quarantaquattrenne morì per uno shock anafilattico.

L’uomo stava sostituendo una delle lampadine dell’impianto di illuminazione del Comune.

Fra gli elementi contestati dalla pubblica accusa c’è la mancata valutazione del rischio e quindi l’inosservanza dell’obbligo di fornire all’operaio le dovute informazioni e i dpi (dispositivi di protezione individuale).

L’avvocato difensore dell’imprenditore, chiedendo la piena assoluzione, ha sostenuto che “La puntura di un insetto non può essere considerata uno dei rischi specifici legati alla sostituzione di una lampadina. Il pericolo, semmai, potrebbe sorgere dallo choc anafilattico in un soggetto allergico. Ma nessuna normativa obbliga un imprenditore a indagare sulla eventuale presenza di allergie fra i dipendenti. A maggior ragione quando nemmeno la vittima era a conoscenza di essere allergica”.

“Inoltre, nel luogo della tragedia, non sono stati rinvenuti favi o nidi di alcun insetto”.

 

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