151* 13 luglio 2020
Nell’articolo n° 149 si è parlato di dove sono nati alcuni virus del passato. Ci sono prove sicuramente scientifiche ma, lungi dall’essere ‘complottisti’, di natura il nostro approccio istintivo ha una sfumatura di… ‘diffidenza’.
Per questo pubblichiamo un articolo dal sito TGCOM24 che, tra innumerevoli video ed interviste rintracciabili nei social, più o meno morbide, mette un punto interrogativo su alcuni aspetti.
Mentre ci rendiamo conto di essere ‘caduti’ in un piccolo vortice che esula dal pubblicare solamente post inerenti squisitamente sull’argomento ‘disinfestazione/disinfezione’ (e che per tale motivo sarà l’ultimo di questo tenore).
Anche perché stanchi di notizie fuorvianti, di tutto ed il contrario di tutto.
Perchè, letto quanto sotto, poi ti fanno un articolo che… secondo la Cnn “l’ipotesi sarebbe stata spinta dai sostenitori di Trump che vorrebbero deviare le critiche sulla presunta cattiva gestione della pandemia”.
Abboccare o meditare?
(Dal sito TGCOM24):
Coronavirus, Cnn: “Per gli 007 Usa spunta l’ipotesi del laboratorio di Wuhan” | Francia e Gb: “In Cina successe cose che non sappiamo”
Mercoledì il Washington Post aveva riportato la notizia di uno scambio diplomatico tra Stati Uniti e Cina, nel 2018, in cui si ammonivano carenze nella struttura. Anche la Fox News ne parla. Dall’Australia al Cile, dalla Romania agli Usa, come il mondo affronta il Coronavirus.
Secondo la Cnn dirigenti dell’intelligence Usa e della sicurezza nazionale avrebbero aperto un fascicolo sull’origine del coronavirus e tra le ipotesi al vaglio starebbero esaminando la possibilità che, più che in un mercato, sia nato in un laboratorio di Wuhan e che si sia diffuso a causa di un incidente. La rete allnews cita varie fonti, che ritengono prematuro qualsiasi conclusione. Francia e Gb: “In Cina successe cose che non sappiamo”.
Anche la Fox News ha riportato la notizia, citando fonti bene informate, secondo cui il nuovo coronavirus abbia avuto origine nel laboratorio militare di Wuhan, ma non come arma biologica. Pechino, infatti, da anni impiega il massimo dei suoi sforzi nel campo della ricerca per dimostrare che le sue abilità siano uguali o addirittura maggiori rispetto a quelle degli Stati Uniti.
Parigi e Londra: “Su virus in Cina successe cose che non sappiamo”. Sulla gestione del virus in Cina “sono successe cose che non sappiamo”. Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron. Forti “perplessità” anche dal ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, secondo cui la Cina dovrà rispondere ad alcune “domande difficili” su come sia iniziata la pandemia.
Mercoledì il Washington Post aveva affermato che due anni prima che scoppiasse la pandemia diplomatici dell’ambasciata americana a Pechino visitarono diverse volte l’istituto di virologia di Wuhan (Wiv) e rimasero così preoccupati da mandare a Washington due “cable” (sensibili ma non classificati) ammonendo sulle inadeguate condizioni di sicurezza del laboratorio, che conduceva rischiose ricerche sui pipistrelli.
L’appello cadde nel vuoto. L’autore dell’articolo del Wp scrive che un alto dirigente dell’amministrazione Usa gli ha riferito che i cable forniscono un ulteriore elemento di prova della possibilità che la pandemia sia frutto di un incidente nel laboratorio di Wuhan. E sostiene che la versione di Pechino che il virus è emerso dal wet market di Wuhan è debole, citando ricerche di esperti cinesi su Lancet secondo cui il primo paziente noto di coronavirus, identificato il primo dicembre, non aveva legami col mercato e neppure oltre un terzo dei contagiati nel primo grande cluster.
Il mercato inoltre non vendeva pipistrelli.