253* 27 dicembre 2020
L’autunno è il periodo delle vendemmie che causano un aumento smisurato della popolazione di Drosofile (Drosophila spp.), comunemente detto moscerino dell’aceto. Lievi cali di temperatura costringono questi fastidiosi moscerini a rifugiarsi nelle abitazioni o nei locali pubblici come bar, ristoranti, ecc.
Evitare che le Drosofile entrino è abbastanza arduo a causa delle piccolissime dimensioni di questi insetti. Invece l’eliminazione di questi parassiti deve essere immediata e totale per impedire che, trovando un ambiente adeguato, diventino una colonia stanziale.
L’ingestione accidentale delle larve di questi ditteri può creare disturbi intestinali e diarrea. A livello industriale, nella produzione dell’aceto, questi parassiti sono responsabili della trasmissione di un Nematode (Anguillula aceti).
Succhi di frutta, liquidi zuccherini, birra, vino e frutta di vario genere sono dei substrati ottimi; inoltre i motori dei frigoriferi e le lavapiatti, scaldando l’ambiente, favoriscono il proliferare delle larve di questi ditteri.
Il problema, ovviamente, interessa in misura maggiore bar, ristoranti, e tutti quei luoghi in cui le Drosofile trovano ambienti favorevoli, con presenza di liquidi e di elevate quantità di alimenti esposti, fermentabili.
Talvolta, a fronte di un notevole aumento di infestazioni radicate nei locali pubblici, si è capito che frequentemente è legato all’utilizzo delle esche in gel contro gli scarafaggi.
Nei paesi anglosassoni, dove non è tollerata la presenza di questi insetti e dove da molti più anni si utilizzano esche per la lotta agli scarafaggi, hanno messo a punto piani di lotta mirati. La lotta va eseguita prendendo in considerazione diversi fattori: cattura, attrazione-uccisione e pulizia. La completa dipendenza delle Drosofile, in tutti gli stadi vitali, dalla presenza di frutta o di sostanze vegetali in decomposizione e di una forte presenza di acqua, sono i punti chiave da tenere in considerazione durante le ispezioni e l’eliminazione.
Gli adulti delle Drosofile difficilmente si allontanano dai punti di sviluppo. Quindi per ottimizzare la cattura, occorre sistemare le trappole alimentari in prossimità di queste fonti e ad altezze mediamente più basse delle trappole per le mosche. Si consiglia di posizionare le trappole per le Drosofile a 1-1,5 metri di altezza.
Più conosciuto come metodo attratticida sfrutta l’azione di attrazione di un feromone oppure, come nel caso delle Drosofile, di un attrattivo alimentare.
Una superficie trattata con un insetticida non repellente servirà per uccidere gli insetti richiamati. A tale scopo occorre attivare delle piccole postazioni o dispositivi con una adeguata fonte di attrazione trattati con degli insetticidi residuali e non repellenti. Per il posizionamento di questi dispositivi vale quanto detto per le trappole.
Spesso si instaurano colonie di Drosofile negli scarichi fognari. In passato, con l’utilizzo degli insetticidi spruzzati nelle fogne per la lotta agli scarafaggi, si riusciva a controllare anche la Drosofila.
Oggi questa pratica è stata sostituita quasi ovunque con gli insetticidi in gel, più efficaci contro le blatte; questo ha portato ad un incremento del problema delle Drosofile. Evitando di utilizzare insetticidi, rimane l’utile ed efficace alternativa della degradazione controllata dei residui presenti in fogna.
A questo scopo si rivelano estremamente utili ed efficaci i “digestori” biologici: questi prodotti sono composti da milioni di batteri che, vivendo a spese della sostanza organica, la degradano senza far sviluppare cattivi odori, e la trasformano in anidride carbonica e acqua. Applicati regolarmente negli scarichi di lavandini, lavaverdure, ecc. mantengono gli scarichi puliti e privi di residui vegetali colonizzabili dalle drosofile.
Il dottor Stuart Mitchell, direttore tecnico di PestWest USA, ci parla dei moscerini dell’aceto e dà il suo suggerimento per la lotta.
I moscerini della frutta sono vettori di agenti patogeni. I moscerini frequentano siti non igienici, aumentando il potenziale di traslocazione di contaminanti dalla sporcizia al cibo. Sviluppando rapidamente grandi infestazioni, i moscerini dell’aceto sono invadenti e difficili da debellare all’interno di cucine commerciali e bar a causa di una forte attrazione per i siti in cui si annida cibo o bevande in fermentazione. I moscerini vengono attratti da alcol (etanolo), acido lattico, e anidride carbonica (CO2) prodotti dalla vegetazione di scarto.
La drosofila è lunga 3,5-4 mm, è di colore marrone giallastro con un addome a strisce scure. Gli occhi prominenti sono generalmente di colore rosso con varianti più scure. Le ali hanno due tacche chiare nel bordo anteriore. Ogni femmina adulta di drosofila depone da 400 a 900 uova in numerosi siti (in lotti da 15 a 25).
Le invasioni di moscerini spesso indicano problemi di igiene. È essenziale un programma di pulizia e di igiene per mantenere una situazione ambientale adeguata ad evitare l’infestazione.
Prima di tutto occorre identificare la specie. Individuare la fonte di infestazione (cercare siti di fermentazione). Rimuovere le fonti di attività delle drosofile (con un programma di pulizia approfondito). Impedire eventuali ingressi dall’esterno utilizzando le zanzariere (dove possibile). Controllare le drosofile con trappole specifiche. Installare numerose trappole a luce UV.
È opportuno collocare sistemi efficienti e affidabili, progettati per le cucine, lo stoccaggio, l’area di ricevimento, il magazzino e molti altri spazi sensibili.
I sistemi includono Chameleon 1×2, Chameleon 2×2…
Se invece l’installazione deve essere fatta in zone umide, nessun problema! Per cucine e bar commerciali, caseifici macelli, l’esclusiva Chameleon 1x2IP, che possiede un grado di protezione IP66 (protezione contro i getti d’acqua e nessuna penetrazione di polvere). Questa trappola consente un controllo ottimale dei moscerini anche in ambienti umidi e polverosi.
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