347* 11 aprile 2021
(Articolo tratto da agi.it)
Lo hanno scoperto gli esperti dell’Università di Iwate, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Science Advances per descrivere i risultati del loro studio, durante il quale sono stati analizzati gli effetti fisiologici dell’erba gatta su felini, topi e cani.
Oltre a suscitare un effetto simile a quello che la morfina e l’eroina generano nell’organismo umano, la Nepeta cataria, meglio nota come erba gatta, contiene anche sostanze in grado di fornire protezione contro le punture di zanzara.
“La Nepeta cataria – spiega Masao Miyazaki dell’Università di Iwate – e la Actinidia polygama, chiamata anche Silver Vine, contengono sostanze chimiche chiamate iridoidi, dei composti in grado di proteggere le piante dagli afidi, noti per provocare anche la tipica euforia nei gatti”.
Il team ha trascorso cinque anni eseguendo diversi esperimenti utilizzando le piante e le sostanze chimiche per verificare gli effetti dei composti sull’organismo felino.
Gli scienziati hanno estratto gli iridoidi e identificato il principio responsabile delle sensazioni di euforia nei felini: il nepetalattolo.
“Questo studio ha rivelato un nuovo potenziale repellente per le zanzare – commenta Jacobus de Roode della Emory University, non direttamente coinvolto nello studio – esaminando la ‘conoscenza farmaceutica’ dei gatti”.
Gli esperti hanno valutato le risposte di 25 gatti domestici, esposti a bustine con nepetalattolo e altre contenenti una semplice sostanza salina.
“Gli animali sembravano interessati solo alle buste con nepetalattolo – riporta l’autore – abbiamo ripetuto l’esperimento con 30 gatti selvatici, un leopardo, due linci e due giaguari che vivevano negli zoo giapponesi di Tennoji e Oji, i risultati sono stati tutti paragonabili”.
Stando ai risultati del gruppo di ricerca, inoltre, cani e topi non hanno mostrato interesse per il composto.
Nei gatti invece, delle beta-endorfine, degli ormoni che alleviano naturalmente il dolore e inducono il piacere attivando il sistema oppioide, sono state rilevate cinque minuti prima e dopo l’esposizione.
“I livelli di questo ormone della felicità – sostiene Miyazaki – sono aumentati significativamente dopo l’esposizione”. In cinque gatti a cui era stato bloccato il sistema oppioide il nepetalattolo non sembrava sortire effetti.
“Abbiamo scoperto che i gatti possono trasferire la sostanza chimica sulla pelle – aggiunge lo scienziato – e che il composto ha anche proprietà repellenti per le zanzare.
Si pensava che l’esperienza euforica fosse l’unica ragione in grado di spiegare la passione dei felini per l’erba gatta, ma i nostri risultati suggeriscono che la Nepeta cataria abbia inoltre anche un’altra importante funzione”.
Il team ha condotto un’analisi simile a quella che si effettua nei test dei repellenti per zanzare, trattando alcuni animali con nepetalattolo e altri con una sostanza neutra e contando poi il numero di insetti che hanno raggiunto la pelle dei gatti.
“Rispetto al gruppo di controllo – sostiene Miyazaki – circa la metà delle zanzare ha raggiunto i gatti trattati con la sostanza.
Quando tendono un’imboscata, i felini devono rimanere fermi per diversi minuti, e sappiamo tutti quanto sia difficile restare immobili in presenza di zanzare fastidiose, per cui non sorprende che il nepetalattolo abbia una forte pressione selettiva”.
“Per i prossimi studi – conclude De Roode – sarà interessante identificare i geni coinvolti nella risposta all’erba gatta. È davvero incredibile quello che possiamo imparare dagli animali”.
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