1170* 24 settembre 2024
Non sempre gli strumenti posizionati per la lotta degli infestanti catturano insetti target, i veri bersagli ossia quelli per cui propriamente di debba effettuare il monitoraggio in contesti come il settore alimentare.
Per questi ultimi ci sono trappole (con attrattivo alimentare o al feromone specifico) ed elettro insetticidi (lampade a luce uv).
Nel caso della foto, l’immagine evidenzia come una piastra collante di un elettro insetticida installato per il controllo di insetti volanti presso un’azienda, abbia sulla propria superficie “catturato” alcuni lepidotteri, un ampio ordine di insetti anche notturni di cui fanno parte farfalle e falene.
Tra esse è possibile notare la Piralide del Bosso (Cydalima perspectalis) le cui larve si nutrono di alcuni tipi di foglia e corteccia di nuovi rami ancora verdi, danneggiandoli altresì esteticamente.
Quindi non si tratta di un lepidottero come la tignola della farina, ecc. che invece danneggia derrate e che rappresenta, negli ambienti di stoccaggio alimentare, un aumento del rischio di contaminazione microbiologica.
Non si tratta nemmeno di un lepidottero come la tineola bisselliella che arreca danni negli ambienti associati ai tessuti.
L’azienda in esame, che si autocertifica al documento di Conformità per i MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con Alimenti che produce affinchè i prodotti rispettino determinati requisiti obbligatori in tema di igiene alimentare), farebbe bene, a prescindere, adottare provvedimenti e comportamenti pest proofing, ossia quelle pratiche atte a prevenire ed impedire l’ingresso di animali infestanti: l’attenzione di tenere chiuse (durante il giorno e durante la notte) porte e portoni, fessure e finestre… è fondamentale.
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