Contrabbando… di formiche rare: scoperto traffico di insetti

1278*  20 aprile 2025

Un caso scoperto di due ragazzi belgi potrebbe essere solo la punta dell’iceberg: per le autorità keniane, il traffico di insetti è un nuovo fronte nella lotta al bracconaggio.

Erano partiti liberi di vivere un’avventura nella savana africana, ma il loro viaggio si è concluso in manette.

Due giovani turisti belgi, entrambi appena diciottenni, sono stati fermati a Nairobi per traffico illecito di fauna selvatica. Nella loro valigia un bottino decisamente particolare: 5.000 formiche rare, meticolosamente conservate in provette sigillate.

Il blitz è scattato nella contea di Nakuru, una delle mete preferite dagli amanti della natura.

Qui i due ragazzi avevano nascosto il loro “tesoro biologico”, tra cotone e contenitori di vetro.

Alcune delle formiche appartenevano alla specie Messor cephalotes, soprannominata “la gigante africana”.

Il valore complessivo del carico è stato stimato per oltre diecimila euro.

I due ragazzi, sorpresi dell’accusa, si sono difesi davanti al giudice dicendo di non essere a conoscenza della gravità del loro gesto e che avrebbero raccolto gli insetti per curiosità e divertimento.

Il fatto ha rivelato una realtà preoccupante: il traffico di fauna non riguarda più solo i grandi animali o le parti più preziose (come zanne o corni).

Adesso, anche gli insetti sono finiti nel mirino dei bracconieri.

Il bracconaggio è un crimine contro la natura che mette in pericolo la biodiversità.

Infatti, il Kenya Wildlife Service (l’ente che si occupa di proteggere la fauna selvatica del paese)  ha lanciato un segnale d’allarme: dietro a queste micro-creature si nasconde un pericolo ecologico enorme.

Le formiche sequestrate, spiegano gli esperti, svolgono un ruolo cruciale nel mantenere in salute l’ambiente, aiutando la fertilità del suolo, favorendo la germinazione delle piante essendo fonte di cibo per altri animali.

Ma il rischio non è solo ambientale: esportare insetti senza controlli può veicolare malattie e compromettere gli equilibri sanitari nei paesi di destinazione!

Sul mercato illegale, alcune di queste formiche possono valere fino a 200 euro ciascuna, soprattutto in Paesi come Regno Unito e Vietnam, dove collezionisti, ricercatori o semplici appassionati cercano esemplari rari da studiare o esibire.

Un business sommerso ma in forte espansione, che sta lentamente spostando l’attenzione dalle specie iconiche ai minuscoli (e spesso ignorati) ingranaggi della biodiversità.

 

 

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