340* 04 aprile 2021
Venezia, sin dai tempi della Serenissima, si difendeva dai ratti utilizzando i gatti, considerati dei veri portafortuna.
Infestata dal topo nero, quello della peste (anche se un recente studio ha dimostrato che la peste è stata causata dai pidocchi), la città lagunare ha voluto aumentare la presenza dei felini importandone di nuovi dalla Palestina e dalla Siria.
I gatti soriani, in effetti, hanno sempre avuto la nomea di essere animali combattivi. Tale caratteristica è stata mantenuta anche dopo l’incrocio tra questi e quelli veneziani precedentemente presenti.
Negli anni, i gatti randagi iniziarono a dominuire sempre più.
Oggi, anche se non se ne avvistano più molti tra le calli, popolano considerevolmente alcune zone come il cortile dell’ospedale San Giovanni e Paolo in centro storico.
E piani di derattizzazione privati, oltre che pubblici, cercano di ridurre i roditori, sostituendosi al “lavoro” dei gatti.
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