171* 30 agosto 2020
(Articolo tratto da italfruit.net)
Insetti alieni nell’agricoltura.
Le campagne italiane sono sempre più infestate da insetti e microrganismi estranei agli ecosistemi nostrani che sono giunti in Italia grazie all’intensificarsi dei commerci globali e che hanno trovato nelle nostre campagne, complice anche il mutamento del clima, un luogo in cui insediarsi e riprodursi.
E così gli agricoltori italiani, già alle prese con le malattie e gli insetti nostrani, hanno dovuto imparare a fronteggiare anche nuove minacce. Si è tenuta a Torino, presso Agroinnova, una summer school che ha riunito partecipanti italiani e stranieri per discutere di come riconoscere e contrastare la diffusione di minacce aliene.
“In Italia ci troviamo a dover fronteggiare minacce nuove, come la Xylella, ma anche malattie che a causa dei cambiamenti climatici sono diventate più virulente. Penso ad esempio all’alternaria, che in Piemonte non è mai stata così aggressiva”, spiega ad AgroNotizie Maria Lodovica Gullino, direttrice di Agroinnova. “Sta cambiando il panorama fitosanitario nazionale e malattie che pensavamo estranee al nostro territorio ora si stanno diffondendo. Il myrothecium ad esempio era considerato un fungo tropicale che oggi invece è presente nei nostri areali”.
Cosa fare allora per difendersi? “Impedire l’ingresso di organismi alieni è impossibile”, ammette Gullino. “Questo non vuol dire non sorvegliare cosa entra nel paese, anzi il contrario. Dobbiamo essere sempre in allerta. Sia il settore pubblico che quello privato devono essere pronti a identificare nuove minacce e intervenire tempestivamente”.
Un esempio di controllo è quello messo in campo dal Servizio fitosanitario della Lombardia, durante Expo2015. Un evento che ha comportato l’ingresso nel paese di materiale vegetale da tutto il mondo. Ultimamente Ersaf ha anche lanciato una campagna con affissioni all’aeroporto di Malpensa, il secondo scalo più importante del paese, per mettere in guardia i viaggiatori dai rischi di portare piante e animali dall’estero. Si tratta della campagna di comunicazione “Don’t risk it”, nata dalla collaborazione tra Servizio fitosanitario della Lombardia, Eppo (European and mediterranean plant protection organization), Ippc (Convenzione internazionale per la protezione dei vegetali) e Fao.
Ma quali sono le specie aliene più pericolose per l’agricoltura italiana?
Popillia japonica
E’ un coleottero giapponese appartenente alla famiglia degli scarabeidi altamente vorace. Si ciba di moltissime specie di valore agricolo, prime fra tutti il mais. Presente negli Usa, in Cina, Russia e Portogallo, questo insetto è arrivato in Italia recentemente, nel 2014. Non essendo presenti predatori naturali, che invece mantengono la popolazione bassa in Giappone, la Popillia japonica si sta espandendo nonostante l’intervento delle autorità. Si riconosce per la presenza di dodici ciuffi di peli bianchi (cinque ai lati e due più ampi sulla parte terminale dell’addome).
Drosophila suzukii
Noto anche come moscerino dei piccoli frutti (nella foto di apertura), è un insetto proveniente dalla Cina. Si distingue per i grandi occhi rossi e per le due macchie nere poste alle estremità delle ali. Viene attratto dalla frutta matura dove depone le uova sotto l’epidermide. Una volta schiuse, le uova danno vita a larve che distruggono il valore commerciale del prodotto. Una delle piante più colpita è il ciliegio, seguono fragole, albicocche, pesche e nettarine. E’ comparsa per la prima volta nel 2011 in Emilia Romagna.
Halyomorpha halys
Meglio noto come cimice asiatica, questo insetto originario di Cina e Giappone, è stato rinvenuto nel modenese nel 2012 e da lì si è espanso in tutta la Pianura padana. Altamente polifago, causa danni estesi alla frutticoltura e all’orticoltura. La particolare resistenza agli insetticidi e l’alta mobilità ne fanno un insetto difficilmente controllabile. Si riconosce dalle altre cimici per le due bande bianche sulle antenne.
Erwinia amylovora
Più comunemente definito colpo di fuoco batterico, è un microrganismo che causa il veloce disseccamento delle foglie, come se fossero esposte ad un fuoco appunto. Originario del Nord America è presente in Italia dal 1990 dove ha interessato per prime delle coltivazioni di pero in provincia di Brindisi. Attacca molte piante della famiglia delle Rosaceae, sia fruttiferi, come melo e pero, che ornamentali.
Meloidogyne graminicola
E’ un nematode proveniente dall’Asia che colpisce le radici delle piante di riso. La presenza nelle risaie italiane è recentissima. Il nematode provoca una ridotta funzionalità dell’apparato radicale su cui si forma delle galle. La pianta ha una crescita stentata, presenta spighe vuote e clorosi.
Xylella fastidiosa
E’ il microrganismo alieno più conosciuto in Italia a causa della vasta epidemia scoppiata in Salento che ha coinvolto gli ulivi. Il batterio, presente ufficialmente in Italia dal 2013, vive nei vasi xilematici di molte piante ospiti. All’interno dell’olivo il microrganismo produce delle sostanze vischiose che occludono i vasi xilematici portando alla morte la pianta.
Dryocosmus kuriphilus
Meglio noto come cinipide del castagno, è un imenottero che attacca i germogli di molte piante, ma i danni più seri li arreca al castagno. Le punture dell’insetto portano alla formazione di galle che arrestano la crescita vegetativa della pianta. Originario della Cina, è arrivato in Italia agli inizi degli anni 2000. Oggi viene contrastato efficacemente utilizzando un parassitoide, il Torymus sinensis.
Aromia bungii
La cerambicide dal collo rosso è un coleottero con lunghe antenne di colore nero lucente originario della Cina e presente in Italia dal 2012. La femmina depone le uova sotto la corteccia degli alberi. Una volta schiuse, le larve scavano lunghe gallerie all’interno del tronco provocando danni a piante di interesse commerciale come albicocco, pesco, susino e ciliegio.
Aethina tumida
E’ un coleottero che infesta gli alveari di Apis mellifera, l’ape da miele. Le larve scavano gallerie nei favi provocando la perdita di miele e di polline. Le infestazioni più importanti portano alla sciamatura della colonia. Originaria del Sudafrica, è presente in Italia dal 2014.
Anoplophora chinensis e Anoplophora glabripennis
Tarlo asiatico. Gli insetti del genere anoplophora sono coleotteri originari dell’Asia che rappresentano una seria minaccia per gli ecosistemi forestali, urbani e per il sistema vivaistico. Sono particolarmente dannosi in quanto capaci di attaccare piante in ottimo stato vegetativo, appartenenti a più di venti specie arboree, arbustive, ornamentali e da frutto.
Comunemente noti come tarlo asiatico, vivono a spese del legno in cui scavano profonde gallerie alla base del tronco e nelle radici (A. chinensis) o nella parte distale dei fusti e delle branche principali (A. glabripennis)
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