La Best Practice Guideline relativa al Pest Management

1280* 23 aprile 2025

(Articolo di Michele Ruzza)

Il 28 febbraio lo Standard Internazionale BRCGS ha pubblicato la Best Practice Guideline relativa al Pest Management.

Questa pubblicazione esamina concetti chiave come il monitoraggio, le misure di controllo
e l’eradicazione degli infestanti, sulla base dell’analisi e della valutazione del rischio; lo scopo è
quello di aiutare sia disinfestatori professionisti, che organizzazioni, a mantenere ambienti esenti dai rischi
d’infestazioni, oltre che proteggere gli alimenti, garantendo la conformità alle normative locali in materia di salute e sicurezza sulla premessa che “un efficace sistema di gestione dei parassiti fa parte dei prerequisiti del sistema operativo di qualsiasi sito e, pertanto, questo titolo è rilevante per tutti gli standard BRCGS”.

Nella prima parte del documento viene analizzata l’importanza della gestione degli infestanti in seno ai
processi produttivi, per poi addentrarsi in una valutazione dei vantaggi e dei rischi relativi ad una gestione interna o ad una esternalizzazione dei servizi e, per
finire, concentrandosi sulle azioni di Integrated Pest Management da mettere in atto all’interno del sito,
con in conclusione delle appendici esemplificative.

Andiamo ora ad analizzare nel dettaglio quanto esplicitato nel documento.

L’IMPORTANZA DEL PEST MANAGENT
In questo primo capitolo risulta importante identificare come BRCGS definisca un parassita: “un qualsiasi organismo che rappresenta una minaccia per la sicurezza, la qualità o l’integrità delle materie prime,
della lavorazione dei prodotti, dei materiali di imballaggio, dei prodotti finiti o dell’ambiente all’interno
della struttura”.

Sulla base di questo enunciato diventa della massima importanza il concetto di come deve essere gestito
il problema degli infestanti: una valutazione di più fattori tra cui la natura dei parassiti, la tipologia di
attrezzatture del sito, la competenza e la formazione del personale, requisiti legali, ecc., al fine di garantire una corretta analisi sulle metodiche di monitoraggio e controllo che dovranno essere messe in atto.

È, quindi, evidente come già in questo primo capitolo BRCGS identifichi la gestione degli infestanti come un prerequisito per una corretta analisi del rischio.

IL CONTRATTO PER IL PEST MANAGEMENT
Fermo restando che, come evidenziato a pagina dalla Best Practice Guideline, “un’efficace gestione dei parassiti rimane sotto la piena responsabilità del sito anche dove è impiegato un appaltatore”, in questo secondo capitolo si vanno ad analizzare, forse per la prima volta e in maniera molto esaustiva, vantaggi e svantaggi tra internalizzazione ed esternalizzazione dei servi di Pest Managent.

In merito alla scelta di un fornitore esterno, l’azienda alimentare dovrebbe valutare le esigenze del suo sito, identificare possibili fornitori e documentarsi sul loro approccio al Pest Managent (compresa la formazione continua del personale e le certificazioni possedute), valutare le offerte per i servizi, oltre a condurre visite e interviste in loco, sulla base del concetto che, per la gestione degli infestanti, quando questa viene
esternalizzata deve svilupparsi una stretta collaborazione tra il fornitore di servizi e il team di gestione del sito.

Un altro importante focus in questo capitolo riguarda formazione, qualifica ed esperienza.

In merito al personale operativo, premesso che in Italia non è
presente una qualifica riconosciuta, viene richiesto che questo sia sottoposto ad un aggiornamento costante, non solo sul riconoscimento degli infestanti, ma anche da un punto di vista prettamente normativo.

Un discorso a parte viene fatto per quello che in gergo viene indicato come Biologo di Campo, identificato come “tecnico senior con un’ampia e rilevante esperienza nel controllo dei parassiti ed essere in possesso di una licenza o certificazione secondo la versione più recente di EN 16636 (Servizi di gestione dei parassiti – Requisiti e competenze)”.

Prima di concludere il capitolo con una analisi sulle responsabilità che devono avere tanto l’organizzazione, che il fornitore di servizi esterni, la Guideline di BRCGS si sofferma sui termini e condizioni di contratto dei servizi: quest’ultimo dovrebbe includere una documentazione completa, che delinei i termini
e le condizioni dell’accordo, l’ambito dei servizi, gli importi, la durata del contratto, le responsabilità di
ciascuna parte e le clausole di risoluzione.

Oltre a ciò, deve essere sempre presente una descrizione dettagliata della struttura e delle aree da ispezionare (tra cui layout), aree di produzione, aree di stoccaggio, tipi di infestanti monitorati, possibili punti di ingresso, aree sensibili, frequenza delle visite, tempi e durata di ogni visita, correzioni in risposta a non conformità, requisiti
per segnalazioni, procedura per segnalazione di avvistamenti di parassiti da parte del sito, analisi delle tendenze, ecc., oltre ad avere “i dettagli delle riunioni programmate compresa una revisione annuale”.

Si evince quindi come, anche per BRCGS, la gestione dei servizi del pest management, debba partire dall’analisi del rischio, per poi svilupparsi nel monitoraggio e controllo degli infestanti, per concludersi con una Trend Analysis, in un’ottica Ciclo di Deming PDCA (Plan-Do-Check-Act)*

LA GESTIONE DEL PEST MANAGEMENT

In questo sostanzioso capitolo vengono analizzate nel dettaglio le metodiche di Integrated Pest Managent.
Il processo di controllo parte dal concetto di Esclusione che si somma al concetto di Restrizione.

BRCGS per “Esclusione” intende le azioni e i consigli pratici volti a impedire l’ingresso e la proliferazione di infestanti, che si possono riassumere in una corretta chiusura di porte e finestre esterne, analisi dei rischi da accesso causato da ingresso di materie prime e lavoratori, nel corretto posizionamento delle fonti luminose sino al concetto di costruzione delle infrastrutture.

Per quanto riguarda le “Restrizioni” l’attenzione si sofferma su quelle attività complementari quali la pulizia degli ambienti, la gestione delle aree verdi (se presenti) e la
corretta gestione dei rifiuti alimentari sia in area interna che esterna.

Al secondo punto viene affrontato il Controllo (Monitoraggio). Per quanto riguarda i Control Point si sottolinea che dovrebbero essere robusti, fabbricati a prova di manomissione e fissati in posizione per prevenire qualsiasi rischio.

Tra i punti più significativi
si può identificare come, per il Monitoraggio dei Roditori in area esterna, venga sconsigliato l’utilizzo di esca alimentare “in quanto incoraggia i ratti foraggiatori a tornare per avere più cibo, il che aumenta notevolmente il rischio che i roditori trovino la loro strada nell’edificio”, con un “uso di rodenticidi all’esterno che dovrebbe essere in linea con le normative
locali ed è generalmente considerato necessario solo quando si ha a che fare con un problema di ratti”; per
il monitoraggio in area interna, si riconosce come “un sistema basato su un approccio passivo (non tossico
o non letale) dovrebbe essere ispezionato quotidianamente”.

In merito al Monitoraggio delle Blatte, il posizionamento dei Control Point deve valutare i possibili siti d’ingresso e di sviluppo dell’infestante.

Per il Monitoraggio dei Volatili viene ribadita la necessità di “utilizzare la valutazione del rischio per determinare la probabilità di ingresso, appoggio o nidificazione degli uccelli nelle zone di carico o scarico e per valutare le misure necessarie per la riduzione del rischio”, oltre che provvedere alla rimozione costante di escrementi per evitare qualsivoglia contaminazione.

In merito al Monitoraggio degli Insetti i primi concetti elencati
richiamano le corrette gestioni di pulizia e igiene per poi concentrarsi sulle diverse attrezzatture utilizzabili senza evidenziare scostamenti rispetto a quanto già in essere.

Collegato al monitoraggio viene sviluppato il concetto delle Ispezioni. Già dall’inizio del capitolo, BRCGS sottolinea come “un’efficace gestione dei parassiti è nella piena responsabilità del sito anche
dove è impiegato un appaltatore; quindi, i controlli per le infestazioni dovrebbero essere una parte regolare delle procedure interne”, ne consegue che tutte le ispezioni debbano essere opportunamente documentate.

Le ispezioni, inoltre, “dovrebbero svolgersi a intervalli regolari durante tutto l’anno e essere basate
sul rischio”, concetto successivamente rimarcato, infatti “durante gli audit BRCGS, il revisore valuterà se la frequenza dell’ispezione si allinea con le caratteristiche del sito e affronta eventuali problemi relativi ai
parassiti identificati attraverso il monitoraggio”, rendendo quindi imprescindibile l’ispezione del sito da parte delle aziende di servizi.

In parallelo alle ispezioni gestite dall’azienda di Pest Management, la Guideline richiede “Audit approfonditi”, si legge infatti che necessita “separare l’audit approfondito dalle ispezioni di routine e di coinvolgere un consulente esterno che può offrire nuove prospettive e migliorare l’efficacia delle valutazioni almeno una volta l’anno”: l’obbiettivo è quello di incanalare gli sforzi verso l’eliminazione dei problemi e il mantenimento di condizioni prive di infestanti, oltre a revisionare periodicamente il sistema di gestione dei parassiti e sviluppare raccomandazioni finalizzate a miglioramenti costanti.

L’ultimo punto analizzato nella Gestione del Pest Management riguarda le azioni da mettere in atto allorché sia rilevata la Presenza di Infestanti.

In questo capitolo la Guideline non identifica delle linee guida sulle correzioni da intraprendere, (presenti invece nella IFS Pest Control Guideline V.2), ma si sofferma principalmente sulle azioni da mettere in atto e sulle tempistiche necessarie alla risoluzione del problema.

Secondo BRCGS, infatti, le correzioni da attuare dovrebbero essere già state identificate all’atto dello sviluppo della Risk Analysis e il fornitore dei servizi viene identificato come lo specialista per la risoluzione della problematica occorsa, avendo la formazione professionale specifica per affrontare determinati eventi, senza esulare dalla collaborazione con il team dell’organizzazione.

MANTENIMENTO E REVISIONE DEL PROGRAMMA DI PEST MANAGEMENT
In quest’ultimo capitolo della Best Practice Guideline si ribadisce come l’azienda alimentare dovrebbe
tenere riunioni per la revisione della gestione con il fornitore di servizi almeno una volta all’anno, oltre a
identificare tutta la documentazione e le procedure scritte che devono essere presenti in sito.

Identifica inoltre come l’Audit approfondito debba essere inserito nei processi di audit interni dell’organizzazione, secondo un programma pianificato almeno
annualmente.

APPENDICI

Collegato al documento sono presenti delle appendici, ove vengono proposti degli esempi di quanto trattato.

Nell’Appendice 1 – Esempio di Matrice del Rischio viene proposto un esempio di matrice del rischio su tre livelli (basso, medio, alto) e suddivisa per locali del sito produttivo e tipologia d’infestante (così come presente anche nella IFS Pest Control Guideline V2).

Nell’Appendice 2 – Esempio di valutazione di prodotto, viene presentata una valutazione in merito alla pericolosità dei biocidi per salute e rischi associati.

È importante rammentare come tale valutazione è possibile in Italia grazie alla nuova certificazione UNI
11956:2024 “Servizi di gestione e controllo delle infestazioni (pest management) sostenibile – Requisiti”, alla quale sarebbe opportuno che le aziende di Pest
Managent si adeguassero in un’ottica di sostenibilità.

Nell’Appendice 3 – Esempio di report da visita, è illustrata una scheda che esemplifica i focus su cui porre
l’attenzione durante le Ispezioni.

Infine nell’Appendice 4 – Esempio attività di Risk Assessment, è illustrata una scheda relativa ad un report per Risk Assessment per Audit approfonditi.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Dall’analisi della “BRCGS Best Practice GuideliLine: Pest Managent” risulta evidente come sia stato
messo al centro di tutto il progetto di monitoraggio degli infestanti il concetto dell’igiene alimentare, spostandosi dal mero controllo degli infestanti, alle azioni preventive.

Questo aspetto cruciale viene ulteriormente evidenziato dalla necessità di eseguire una dettagliata
Analisi del Rischio degli stabilimenti in riferimento ai possibili infestanti, con una rivalutazione annuale documentata del sistema, così come previsto dal Ciclo dei Deming*. Analisi del Rischio che, come negli esempi riportati sia da BRCGS che da IFS, deve essere circostanziata ed efficace nella sua sinteticità.

Di fondamentale importanza è anche la sinergia che deve instaurarsi tra l’azienda fornitrice di servizi e l’organizzazione, in un’ottica di costante collaborazione per la risoluzione di possibili non conformità, lasciando all’Azienda di Pest Control, in quanto specialista del servizio, le correzioni da attuare in caso d’infestazione.

 

*Il ciclo di Deming è un metodo di gestione iterattivo in quattro fasi utilizzato per il controllo e il miglioramento continuo o dei processi e dei prodotti.

(Ne parleremo meglio nell’articolo n° 1283).

 

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