47* 08 marzo 2020
Si associa il termine “mosca” un pò a tutti i ditteri che per una sorta di somiglianza e per dimensioni ricordano la mosca domestica, ma esistono almeno un milione di specie diverse.
Le mosche sono tra gli insetti più numerosi e diffusi del pianeta, si nutrono degli avanzi di cibo, consumano i corpi in decomposizione, carogne e materiale già digerito come le feci. Si nutrono anche di frutta e di vegetali, preferendo in questi casi quelli in decomposizione.
1.La mosca domestica fa parte dell’ordine dei Ditteri e frequenta tutti gli ambienti dove è presente l’uomo.
Le mosche sostanzialmente preferiscono seguire una dieta liquida. È molto evidente la proboscide, una sorta di spugna, che permette loro di ingerire gli zuccheri e le altre sostanze nutritive. All’occorrenza, dalla proboscide viene fatta uscire qualche goccia di saliva per ammorbidire i cibi, con ovvie conseguenze di contaminazione.
Per assaggiare i cibi usano le zampette le quali hanno recettori sensibili ad alcuni composti e che sfregano per pulirsele e liberare i recettori per capire i cibi successivi
Le zampe sono anche munite di ventose che consentono alle mosche di muoversi sulle superfici liscie.
È una delle specie più frequente e conosciuta. Essa, nella propria vita, depone fino a 500 uova, con ogni nidiata composta da 70-150 uova a seconda dei casi. Le uova hanno un diametro poco più grande di un millimetro e si schiudono dopo un giorno. Sono deposte dove c’è cibo e questo favorisce il loro rapido sviluppo. Raggiungono una lunghezza di 1 cm, sono prive di zampe e si muovono strisciando.
Una larva si sviluppa in 15/30 giorni, a seconda della temperatura.
Si trasformano in pupe, con un involucro rigido esterno formato dalla pelle della larva. Dopo circa 7 giorni la metamorfosi è completa. Diventa sessualmente attiva dopo un giorno. Per tale motivo si spiega il perchè le mosche sono così prolifiche e diffuse.
La mosca domestica può spostarsi rapidamente di una manciata di chilometri. Veicola con i peli, con la proboscide microrganismi di vario tipo.
2.Un’altra specie di mosca è la Mosca cavallina, parassita del bestiame. Sono di colore che va dal nero al marrone scuro. Hanno occhi verdi o neri. Gli attacchi insistenti delle femmine arrecano fastidi agli animali che possono, nel caso di allevamenti di mucche, far a queste diminuire la quantità di latte e compromettere anche la qualità.
Il morso della mosca cavallina è doloroso anche per l’uomo.
3.La mosca callifora è una specie di mosca
con colori cangianti (blu metallizzato). “Frequenta” solitamente pattumiere ed è attratta dalle feci di animali domestici e dalle carcasse di animali. Ne consegue la sua pericolosità nell’essere causa di malattie.
4.La mosca delle mansarde, invece, si trova usualmente in luoghi poco frequentati della casa, come solai e soffitte o mansarde. Ol suo torace è grigio scuro-verde ulivo con peli arricciati castano-dorato. Necessita di ambiente caldo dove ibernare durante l’inverno.
Si possono vedere grandi quantità di queste mosche attorno a finestre, attratte dalla luce.
5.Il moscerino della frutta, o Drosophila si trova nelle adiacenze della frutta, residui di fermentazione nei bar, nei frutteti, negli orti ed in certe aziende alimentari, come fabbriche di birra. È di colore giallo-marrone e può riprodursi in frutti marci.
La larva si nutre di batteri e lieviti presenti nella frutta e verdura putrescente.
6.I pappataci vivono invece in un ambiente senza tanta ombra.
Le femmine depongono le uova nel terreno umido.
Il loro colore è grigio.
7.La mosca carnaria è invece un dittero con il torace grigio chiaro e che presenta 3 strisce longitudinali scure.
La femmina deposita le larve nella carne o pesce andati a male, in escrementi animali o in avanzi di cibo in decomposizione.
Le larve vivono mangiando tali materiali per poi allontanarsi e trasformarsi in pupa in vicine aree meno umide.
8.La Mosca degli scarichi (Psychodidae) è spesso associata a liquami di scarico, dove le larve si nutrono di materia organica di sedimentazione. È anche nota come mosca di fogna e mosca-falena. Misura 2 mm di lunghezza ed ha il corpo di colore marrone chiaro.
I trattamenti di disinfestazione interni alle strutture devono essere programmati nel rispetto degli alimenti onde evitare contaminazioni chimiche. Devono essere abbattenti e non residuali (piretroidi). Non andando alla fonte, essi sortiscono scarsi e non definitivi risultati.
La lotta 24 ore su 24 è sostituita quindi dagli elettroinsetticidi professionali per il controllo di insetti volanti a luce ultravioletta opportunamente installati seguendo precisi criteri di posizionamento (da considerare le aree d’entrata e di rischio,
l’altezza ideale, la zona del reparto piu’ adatta, ecc.). Quando possibile, risulta fondamentale l’opera antilarvale a cominciare possibilmente dal mese di aprile.
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