299* 20 febbraio 2021
Quando la presenza delle mosche comincia ad essere piuttosto abbondante, sicuramente c’è qualcosa che non va per cui sarà necessario intervenire con delle azioni mirate.
Se questi insetti volanti si trovano in cucina è il caso di adottare immediatamente alcune precauzioni come rimuovere gli alimenti esposti e che potrebbero essere contaminati.
È opportuno disinfettare tutti i piani da lavoro, i cassetti e le mensole dove potrebbero essersi appoggiate le mosche, eliminando prima immondizia e cibi in avaria.
Svolta questa operazione il suggerimento è quello di dotarsi di retine “zanzariere” per le finestre.
Questo supporto è obbligatorio per ristoranti, trattorie, panifici, mense e per tutte le attività che manipolano alimenti (pest proofing).
La corretta igiene è alla base del trattamento contro le mosche che sono attirate solitamente da cibo, sporcizia e letami.
Per questo motivo, un ambiente pulito e protetto con opportune barriere di accesso, difficilmente potrà essere interessato dal deposito di larve e da mosche.
Oltre alla fondamentale attività di prevenzione, può rendersi necessaria la disinfestazione soprattutto nelle fonti del problema. Queste possono dovute alla gestione di pulizia strade, smaltimento del rifiuto urbano, letami di allevamenti, ecc.
Per agire mediante disinfestazioni è quindi necessario studiare lo scenario, l’ambiente, la struttura, ecc.
Lo step preventivo più importante per il trattamento delle mosche è quello di tipo larvicida, ovvero quello che ha come obiettivo i focolai larvali.
Le infestazioni vengono solitamente trattate mediante trattamenti larvicidi con antilarvali.
Solitamente si procede tramite impiego di IGR (regolatori di crescita degli insetti) sui letami e la sua efficacia è piuttosto buona al minor impatto ambientale.
I metodi più vecchi invece prevedono gli esteri-fosforici ed i piretroidi anche se sono per lo più sconsigliati perché causano lo sviluppo rapido della resistenza sulle mosche.
Il trattamento adulticida prevede invece metodi residui e spaziali. I primi vengono diffusi attraverso pompe a pressione che distribuiscono insetticidi ad effettuo residuo e con ripetizione periodica. Dosi, quantità e ripetizioni dipendono dall’ampiezza dell’area da trattare e dal tipo di ambiente climatico.
I trattamenti spaziali, invece, uccidono rapidamente le mosche attraverso aerosol o emulsioni insetticide.
In certi ambiti, coaudiuvanti sono le esche, le strisce impregnate e trappole che imprigionano le mosche con preparati attrattivi.
Fanno da padrone, soprattutto nell’ambito alimentare che deve seguire il protocollo haccp, gli elettroinsetticidi a luce uv a griglia elettrificata o con collante.
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