275* 26 gennaio 2021
La paura persistente dei topi si chiama Musofobia (dal Greco Mus, topo). Coloro che ne soffrono, sperimentano terrore e ripulsione dinanzi a ratti e topi.
Potrebbe capitare anche in presenza di tutti i roditori (talpe, criceti, scoiattoli…).
La paura può essere scatenata persino vedendo una foto o un’immagine in televisione.
E’ conosciuta anche come muridofobia, murofobia o surifobia e rientra in una classe specifica di zoofobia, cioè la paura degli animali in generale.
Tale fobia può essere scatenata persino vedendo una foto di questi animali o un’immagine in televisione, non solo dal contatto diretto.
La musofobia rappresenta solitamente una caratteristica stereotipata delle donne, come noto da numerosi libri, cartoni animati, programmi televisivi e film dell’era pre-femminista che ritragono le donne isteriche che urlano e saltano sulle sedie o sui tavoli quando vedono un topo. Ma, in realtà, al di là dei ritratti stereotipati di genere, la musofobia in Occidente colpisce entrambi i sessi.
In molti casi la paura dei topi è una risposta condizionata socialmente indotta, combinata con una risposta inattesa; pertanto la musofobia, piuttosto che rappresentare un disordine reale, è la risposta ad uno stimolo inatteso comune in molti animali, inclusi gli esseri umani, piuttosto che un disordine reale.
Per cercare di migliorare la situazione, chi soffre di questa problematica cerca di evitare l’esposizione a situazioni che possono procurare loro uno stato di fobia.
Questo sicuramente è un modo non corretto di affrontare il problema, in quanto evitandolo si contribuisce a conservarlo ed a farlo aumentare sempre di più.
Con questo comportamento evitante si ha la conferma che non si vuole superare questa paura e che non si vuole né conoscere meglio l’oggetto della fobia né capirne il grado di nocività.
La prima cosa da fare è cercare di rassicurare la persona che soffre di questa paura; bisogna incoraggiarla e dargli tutte le informazioni necessarie sul comportamento da tenere nel caso si verifichi la situazione temuta. Bisogna capire che in realtà sono i topi ad avere più paura e scappano al primo rumore; pertanto è fondamentale non perdere mai la calma e non farsi prendere dal panico che priva chiunque dell’uso della ragione.
Una terapia, tramite il supporto di uno specialista e l’intervento di persone vicine, per avere la sua efficacia dovrebbe trasmettere la maggiore sicurezza possibile. Nella musofobia lo spavento occasionale scatena un’ansietà normale che può essere trattata sia con l’ipnosi sia con una terapia di simulazione in ambienti controllati in cui, tramite un videogioco o una realtà virtuale, il fobico si relaziona con la sua paura.
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