Infestazione da pappataci

81* 18 aprile 2022

Il pappataci, detto anche flebotomo (dal greco “flebo” e “temno” che significa “tagliatore di vene”) è un dittero molto diffuso nell’area mediterranea. È simile a una zanzara di piccole dimensioni (circa 1,5-3 millimetri gli adulti).

Le femmine sono ematofaghe, ovvero si cibano di sangue, sia degli animali che dell’uomo. Le loro punture si concentrano nella parte inferiore del corpo (gambe, caviglie, ecc.).
I maschi si nutrono di sostanze zuccherine e linfa ricavate dalle piante.
Il loro colore è sullo giallognolo. Tutto il corpo, ali comprese, è rivestito da una fine peluria. Gli occhi sono grandi e neri e le ali pelose possiedono una forma ellettica con gli estremi appuntiti.

Tali insetti non riescono a volare agevolmente e quindi non sono in grado di allontanarsi molto dai luoghi in cui si riproducono. Sono attivi soprattutto di notte e amano il caldo e l’umidità. Per questo i pappataci sono diffusi in tutte le aree vicino alle coste. Durante il giorno, invece, prediligono stare al riparo in luoghi bui e umidi, come fessure nei muri, sotto il fogliame, all’interno delle cortecce, ecc.
Conseguentemente all’innalzamento delle temperature si possono trovare anche in zone collinari.

La lesione è spesso dolorosa e pruriginosa per via della saliva dell’insetto che viene iniettata.

C’è quindi interesse sanitario in quanto la puntura di questi insetti può trasmettere un virus che causa nell’uomo una malattia chiamata “febbre da flebotomi”, “febbre da pappataci”, “dengue mediterranea” o “dengue adriatica” delle quali sintomi sono cefalea, brividi, dolore retrorbitale, mialgie, astenia e dolori all’addome.

La leishmaniosi è, con molta probabilità, la malattia trasmissibile dai pappataci maggiormente conosciuta che può colpire soprattutto cani (per loro può essere letale se non diagnosticata subito) ed esseri umani.

Per fronteggiare infestazioni dei pappataci e prevenire contagi occorre quindi seguire alcune attenzioni come arieggiare e illuminare tutte le stanze; installare, a difesa degli spazi interni, zanzariere con con rete a maglia molto fitta; chiudere fessure dei muri; tenere ben curato il giardino; eliminare contenitori e ristagni di acqua; asportare fogliame; vaccinare i cani contro la leishmaniosi ed usare dei repellenti, limitare a presenza del cane all’aperto durante la sera e la notte, ecc.

Le disinfestazioni ambientali con piretroidi possono dare grande aiuto.

 

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