303* 24 febbraio 2021
(Articolo tratto da ultimavoce.it)
Chi potrebbe immaginare che uno degli animali che disgusta la maggior parte degli esseri umani rappresenti invece la loro salvezza?
Stiamo parlando di speciali ratti africani che hanno un talento sorprendente: sono capaci di scovare le mine ancora disseminate nei campi di diversi paesi solo con l’olfatto, l’animale in questione è il Ratto giagante del Gambia.
Il loro nome esatto è Cricetomys Gambianus, ma diversamente da quanto fa capire, non si tratta né di un criceto, né di un vero e proprio ratto, bensì di un roditore la cui specie è endemica dell’Africa.
I particolarissimi ratti africani sono infatti molto più grandi di quelli “comuni”. Ognuno di essi può avere una lunghezza compresa tra i 60 e i 90 cm, di cui 40 cm è solo la coda. Il loro peso può arrivare a rasentare i 3 kg, la media è 1,5 kg per il maschio e 1 kg per la femmina.
Hanno una vista scarsissima, ma in compenso hanno un udito e un olfatto molto sviluppati.
Quest’ultimo è proprio la caratteristica che ha reso i ratti africani tanto famosi fino a trasformarli in dei piccoli eroi.
Questi esemplari, come i cani, familiarizzano facilmente con l’uomo, quindi è possibile addestrarli.
Ma ciò che ha del sorprendente è la scoperta avvenuta da circa un ventennio: i ratti africani sono capaci di fiutare i residui bellici inesplosi, tra cui le mine antiuomo.
Esse, nonostante il divieto di utilizzarle sono ancora impiegate in campi da guerra come in Afghanistan, Iraq, Myanmar, Siria e Yemen.
Purtroppo anche in Cambogia, teatro della Guerra del Vietnam ormai conclusa da tempo, sono ancora disseminate milioni di mine che continuano ad uccidere o mutilare migliaia di persone, soprattutto bambini.
Oggi però i ratti africani rappresentano la soluzione, infatti salvano ogni anno 5.000 vite umane, oltre che l’economia di paesi già in difficoltà a causa dei conflitti. Ebbene sì, l’opera dei roditori è molto più economica e veloce di quella dei cani o dei metal detector.
Il talento eccezionale dei ratti giganti è dovuto al rigoroso addestramento degli esemplari, il quale dura almeno nove mesi.
Solo grazie ad esso nessun topo è mai morto o rimasto ferito durante la caccia alle mine.
L’addestramento comincia abituando i roditori a riconoscere l’odore degli esplosivi contenuto dentro a degli infusori per il tè. Solo quando lo individuano, l’istruttore farà scattare un “clic” e il topo imparerà ad associare quel suono al cibo che riceverà come ricompensa.
Prima di essere impiegati in un vero campo minato, devono superare un ultimo test in cui è ammessa un solo errore. Una volta sul terreno, sono legati a un filo e si muovono lungo i percorsi definiti dagli addestratori, perlustrando palmo a palmo la zona da bonificare.
Ma i ratti africani hanno anche un altro vantaggio a favore della loro incolumità: il peso. Infatti le mine esplodono solo sotto una pressione di 5 kg, i topi sono gli unici ad avere la capacità di fiutarle e pesare molto di meno.
Vuoi saperne di più? Scrivici senza impegno!