366* 30 aprile 2021
All’articolo n° 362 abbiamo riportato la notizia dell’eccezionale invasione di topi in una zona dell’Australia.
Ma di certo, anche se in altre misure, tale evento non è raro.
Nemmeno nelle più vicine città europee, italiane, venete (anche se è bene precisare che gli articoli giornalistici possano riportare notizie esagerandole e che quindi, seppur situazioni da non sottovalutare, il tutto è da ridimensionare).
Riportiamo l’articolo tratto dal sito www.polesine24.it
“Tornano i topi, il centro infestato”
Gli amministratori di condominio: “Oramai derattizzazione è nei costi fissi di bilancio”.
Non sono più i topolini di campagna, che tra verde e canali sono anche messi tra le controindicazioni di vivere a contatto con la natura.
Sono veri e propri ratti, che rosicchiano di tutto, dall’immondizia, alla plastica, ai fili della corrente, e abitano nei palazzi del centro di Rovigo.
Con la primavera sono tornati i topi e a pagarne le conseguenze sono i residenti.
“Oramai è una situazione che va avanti da anni – racconta Nello Piscopo, assessore ai Lavori Pubblici in epoca Piva e amministratore di condominio – Stiamo facendo derattizzazioni dappertutto in città.
Ci sono condomini in cui la disinfestazione è periodica, visto che gli edifici insistono vicino ai corsi d’acqua, ma la novità di questi ultimi anni è che in questo periodo diversi condomini in centro, dove non avevamo mai avuto questo tipo di problema, segnalano la presenza dei topi e degli scarafaggi negli edifici”.
Oramai la derattizzazione è una delle voci costanti nei bilanci dei condomini. “Ci sono luoghi in cui eseguiamo le operazioni di bimestralmente – continua Piscopo – Fortunatamente non sono costi altissimi, ma è come svuotare il mare con un bicchiere.
Se non si fa un’operazione tra i tombini della città, nei luoghi più esposti alla presenza dei topi, è inutile agire sugli appartamenti, che sono la punta dell’iceberg del problema”.
In Corso del popolo, dove un tempo correva l’Adigetto, chiuso negli anni Sessanta, c’è un habitat favorevole al proliferare dei ratti.
“E’ una battaglia persa, se non si agisce sui pozzetti. Di questi tempi e per tutta l’estate è un viavai di pantegane in tutto il centro storico.
Sarebbe necessario che l’amministrazione comunale avviasse una campagna simile a quella delle zanzare.
Invitare i cittadini ad agire sui loro edifici e pertinenze, e contemporaneamente agire sul suolo pubblico”.
Il centro è pieno di scatole per acchiappare i topi, che giacciono senza utilità, visto che sono privi di veleno al loro interno.
E così a degrado si aggiunge degrado.
A pagarne le spese sono i cittadini, perché una cosa è certa: se derattizzazione c’è stata, nel comune di Rovigo ha avuto ben poco successo.
Si lavora con le “gabbie” tipiche con dentro le esche, ma è come cercare di svuotare l’Oceano con un secchio.
I ratti “evoluti”, che sono in guerra con Rovigo, sono troppo grandi per rimanere attaccati alla comune “colla” e sono furbi. Con i baffi intercettano l’ostacolano e riescono ad aggirarlo. Gli interventi a monte? Evidentemente se ci sono stati, non hanno sortito effetto.
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