668* 29 maggio 2022
Uno studio sull’origine dell’infestazione da ratto nero condotto da tre istituti di ricerca (l’università di York, quella di Oxford e il Max Planck Institute di Lipsia), è stato di recente pubblicato su Nature Communications.
La ricerca dice che il ratto nero abbia colonizzato l’Europa per due volte, seguendo le rotte commerciali dell’uomo.
Prima del ratto marrone (Rattus norvegicus) era proprio del ratto nero (o ratto dei tetti) il dominio in Europa.
Responsabile, presumibilmente, della peste che ha causato milioni di morti.
Il ratto nero, nativo del sud-est asiatico, sembra aver colonizzato non una, ma due volte l’Europa, simultaneamente all’andamento del commercio internazionale.
La sua prima forte presenza corrisponde con la nascita e rapida espansione dell’impero romano: il Rattus rattus ha infatti imparato velocemente a vivere nelle vicinanze degli uomini.
Con loro hanno imparato anche a spostarsi: l’ampliamento dell’impero romano e l’apertura di vie commerciali tra l’Europa e il resto del mondo dettero possibilità a questi roditori di infestare l’Europa.
A suffragio delle prove lo è la ugual genetica di questi animali che costituisce un unico gruppo per ogni ritrovamento, sia questo in Europa sia questo in oriente.
Tra il VI e il X secolo d. C. la presenza del ratto nero in Europa si ridusse, probabilmente per l’abbassamento delle temperature in quel periodo, ma anche in conseguenza della peste del 500 d. C. che, mietendo vittime, quasi fermò i commerci internazionali.
Nel X secolo, il ratto nero (con bagaglio genetico molto simile della prima invasione), rifece comparsa in Europa.
In effetti, il Medioevo visse una rinascita di nuove rotte commerciali.
L’Europa tornò a essere un luogo florido per il ratto.
Ma la sua dominazione venne stoppata solo con la rivoluzione industriale e soprattutto con l’arrivo di un concorrente: il ratto norvegese (Rattus norvegicus), il ratto tuttora dominante nel “Vecchio Continente”.
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