663* 17 maggio 2022
(Articolo by Copyr)
L’uovo degli insetti, come quello di tutti gli altri animali, anche se non si muove e non emette rumori è vivo: contiene infatti l’intero patrimonio genetico di un nuovo individuo e successivamente, avviato lo sviluppo embrionale, contiene l’embrione.
Lo sviluppo embrionale ha inizio con divisioni ripetute del nucleo dell’uovo fecondato dallo spermatozoo (o dell’uovo non fecondato, in caso di riproduzione verginale, la cosiddetta partenogenesi).
Si tratta di cellule molto attive che subiscono divisioni numerose con il risultato finale di dar origine all’embrione.
L’uovo è costituito da un guscio che, fondamentalmente, ha una funzione di contenimento e di protezione del contenuto.
Il guscio è costituito da 3 distinti strati: all’interno troviamo la membrana vitellina, lo strato di cera e all’esterno il corion.
Lo strato di cera non sempre è presente, lo si trova in genere in quelle specie che depongono le uova in luoghi asciutti ed ha lo scopo di evitare un’importante perdita di acqua.
Lo spessore del corion varia a seconda della specie e ha un significato ecologico: è molto sottile in certi Imenotteri endoparassiti (depongono dentro al corpo di un altro insetto), è piuttosto spesso ad esempio in alcune specie di Lepidotteri che depongono le uova sulle foglie.
Il corion presenta piccoli fori di grandezza sufficiente per permettere il passaggio di ossigeno e anidride carbonica ed è dotato di spazi entro cui è presente l’aria: questi normalmente sono disposti in aree ben precise (vicino all’oocita), mentre in specie che depongono le uova in luoghi piuttosto umidi questi spazi sono diffusi in tutto lo spessore del corion.
Gli spazi in cui è presente l’aria e i fori (detto aeropili), da una parte devono permettere il passaggio dei gas e dall’altra devono impedire un’eccessiva perdita di acqua, perciò devono avere dimensioni adeguate.
Questo perché l’embrione ha bisogno di ossigeno, e quindi di eliminare l’anidride carbonica, ma ha anche bisogno di mantenere un certo livello di acqua per non andare in stress o addirittura morire per disidratazione.
Ricordiamo che il corion inoltre presenta, in un’area specifica, un’altra categoria di aperture, i micropili, necessari per l’ingresso dello spermatozoo fecondatore prima che l’uovo stesso venga emesso dalla femmina.
L’adattamento degli insetti ad ambienti anche molto diversi tra di loro ha fatto sì che nel corso dell’evoluzione si manifestassero dei sistemi efficienti per evitare la morte dell’uovo e quindi favorire la sopravvivenza della specie.
Ad esempio, le uova di alcuni insetti deposte nel terreno possono essere sommerse dall’acqua. In questi casi l’uovo sopravvive perché il corion presenta caratteristiche idrofobiche e quindi è in grado di mantenere uno strato di aria intorno all’uovo stesso in cui i gas possono diffondersi dall’acqua circostante.
In altre specie la sopravvivenza dell’embrione è garantita anche in assenza o penuria di ossigeno perché l’uovo è in grado di modulare il suo metabolismo, ovviamente per periodi non troppo lunghi.
Meccanismi fisiologici anche piuttosto complessi possono fare in modo di arrestare lo sviluppo embrionale per cause esterne sfavorevoli come, ad esempio, l’eccessivo caldo oppure l’eccessivo freddo, ma anche per cause intrinseche come l’accumulo di prodotti catabolici che bloccano lo sviluppo dell’embrione.
Ovviamente questi meccanismi hanno lo scopo di permettere all’embrione di superare periodi avversi che abbiano una durata limitata nel tempo.
Tutti i comportamenti che le femmine di diverse specie mettono in atto durante la deposizione delle uova, come ad esempio la formazione dell’ooteca nelle blatte, la copertura delle uova con le squame, i peli addominali in alcuni Lepidotteri o, semplicemente, l’inserimento delle uova stesse in piccole fessure, anfratti o addirittura, tramite ovopositori specializzati, all’interno di tessuti vegetali, o di tessuti animali parassitizzati, possono essere mezzi per difendere le uova da attacchi di predatori o parassitoidi oofagi (parassiti che si nutrono di uova) ma sono efficaci anche nel proteggerle da sostanze tossiche come ad esempio gli insetticidi.
In molti casi le uova degli insetti possono essere vulnerabili all’azione di insetticidi (anche se l’evoluzione dei processi di difesa delle molecole di questi rende l’affermazione sorpassata).
La tipologia del formulato è determinante nella capacità di superare la protezione data dal corion permettendo l’attività ovicida. Elementi a favore possono essere lo stato gassoso e l’elevata persistenza della sostanza attiva.
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