1077* 09 aprile 2024
La Stomoxys calcitrans è detta anche mosca cavallina e mosca pungente.
È dell’ordine dei ditteri, della famiglia Muscidae e il suo habitat sono le zone rurali e urbane, vicino ad animali domestici e selvatici.
Le sue dimensioni sono di circa 5-7 mm di lunghezza, il colore è grigio con macchie scure sul dorso. Le ali sono trasparenti con venature marroni e l’apparato boccale è, appunto, pungente e succhiante.
Le uova vengono deposte in cumuli di letame o materiale organico in decomposizione e lì si sviluppano le larve, come anche le pupe.
Gli adulti emergono dalle pupe e si nutrono di sangue.
Le mosche cavalline, che possono volare per lunghe distanze, sono attive durante il giorno, soprattutto all’alba e al tramonto, di più in condizioni di caldo e umidità.
Sono attratte dal calore corporeo e dall’anidride carbonica e pungono gli animali per nutrirsi del loro sangue.
Le punture delle mosche cavalline possono essere fastidiose e dolorose per gli animali e possono, quindi, causare stress e perdita di peso.
Le mosche cavalline possono pungere anche l’uomo.
Possono trasmettere malattie, come la mastite.
Per il controllo delle infestazioni è necessario ridurre la quantità di letame e materiale organico in decomposizione.
Risulta utile usare trappole specifiche, pianificare trattamenti adulticidi con prodotti all’avanguardia e, soprattutto, prevenire con trattamenti larvicidi e l’utilizzo di insetti utili antagonisti (come descritto all’articolo n° 1060).
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