525* 16 ottobre 2021
Le tracce di tarli sono state segnalate dalla Soprintendenza nel sottopalco.
È il teatro coperto più antico del mondo.
È fatto quasi interamente di legno. Ha attraversato secoli e secoli.
Dunque non è strano che ci sia qualche malanno. Ultimamente, però, l’Olimpico non sembra passarsela troppo bene.
Perché dopo le crepe che si sono formate sul cielo di Tebe e dopo i «fenomeni degenerativi» delle scene scamozziane, ecco i tarli che sono comparsi all’interno del grande gioiello disegnato da Andrea Palladio.
Quei piccoli e minuscoli insetti da qualche tempo hanno trovato pane per i propri denti sotto il palco del teatro.
Le tracce sono emerse nel corso di un recente sopralluogo svolto con le Belle Arti.
Da qui la decisione di intervenire con urgenza per evitare il peggio, dato che non solo il palco ma anche le scene e la platea sono ovviamente in legno, cibo prediletto da quei minuscoli esemplari della famiglia dei coleotteri.
Tutto comincia due mesi fa quando «con comunicazione datata 2 agosto – si legge nei documenti di palazzo Trissino – a cui segue nota formale protocollata il 13 agosto la Soprintendenza evidenzia la presenza di numerose tracce di insetti xilofagi nel sottopalco del teatro Olimpico».
Le Belle Arti, ritenendo la situazione non proprio tranquillizzante, richiedono quindi «un intervento urgente e indifferibile di sanificazione/disinfestazione».
La situazione, in effetti, non risulta delle migliori; un po’ per la delicatezza del teatro con il rischio di compromettere elementi storici e vincolati e un po’ perché lo stesso palco viene utilizzato per spettacoli.
Da qui la decisione del Comune di intervenire con un incarico (affidato nei giorni scorsi) ad hoc «visto che – recita la determina firmata dal settore attività culturali e museali – la citata zona del sottopalco è prossima sia alle scene scamozziane che al tavolato del proscenio, dove si svolgono le azioni teatrali, i concerti e ogni attività artistico-culturale e che, dunque, tale intervento di disinfestazione è da considerarsi non procrastinabile, sia in generale per la salvaguardia del bene Unesco che per lo svolgimento dello storico Ciclo di spettacoli classici e dei concerti lirico-sinfonici che completano la stagione autunnale».
Ecco dunque l’incarico da 3.900 euro ad una società con sede a Roma a doversi occupare del «servizio di disinfestazione tarli nel sottopalco del teatro Olimpico».
Come anticipato, i tarli non sono l’unico guaio che mina l’incolumità del gioiello del Palladio.
C’è inoltre il problema del cielo, che è alle prese con fessurazioni e infiltrazioni (come si vede a occhio nudo), e c’è il problema che riguarda la scene scamozziane.
Secondo i primi rilievi, sono presenti «depositi incoerenti tanto da comprometterne spesso anche la cromia».
Non solo. «I danni più significativi rilevabili – recita una relazione tecnica – sono di tipo meccanico, da ricondursi allo smontaggio e rimontaggio delle scene tra il 1944 e il 1948, oltre ai fenomeni ambientali legati all’umidità relativa presente che può operare significative alterazioni degli elementi lignei con spaccature e/o fessurazioni che incidono poi sullo strato pittorico presente».
C’è, infine, il tetto dell’intero palazzo del Territorio a chiedere da tempo un intervento di messa in sicurezza. Proprio per risolvere le criticità, il Comune si è assicurato un finanziamento da 3,5 milioni per la maxi-cura”.
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