1251* 28 febbraio 2025
I topi sono animali sociali molto intelligenti.
Un recente studio, pubblicato su Science, condotto da scienziati dell’Università della California del Sud, dimostrano addirittura che i roditori praticano manovre di primo soccorso col fine di aiutare i compagni che si trovano in stato di incoscienza.
Quelli sani annusano, toccano e leccano il loro simile, fino a liberare le vie respiratorie dall’ostruzione causata dalla lingua o da un eventuale corpo estraneo.
Ciò va confermare che, nel regno animale, il comportamento di protezione ed accudimento è molto significativo.
Quindi, non solo animali di stazza più importante e noti per la loro intelligenza come scimpanzé selvatici, elefanti, ecc. prestano assistenza ai “parenti” malati.
Finora era stato osservato nei topi il loro impegno nei tentativi di liberare i compagni intrappolati, ma nessuno aveva comprovato vere e proprie manovre di primo soccorso.
Gli studiosi lo hanno fatto filmando alcuni topolini di laboratorio messi davanti al loro compagno di gabbia precedentemente anestetizzato.
I compagni hanno dedicato tempo all’interazione con il simile reso incosciente e oltre il 50% dei casi sono arrivati a tirare la lingua del partner fuori dalla bocca per permettergli di respirare.

I ricercatori hanno poi posizionato una pallina di plastica atossica nella bocca del topo incosciente.
Nell’80% dei casi il topo “soccorritore/infermiere” l’ha rimossa.
Ricercando le motivazioni alla base, è stato scoperto che questi comportamenti vengono comandati dai neuroni che rilasciano l’ormone del legame affettivo (l’ossitocina) nelle regioni del cervello dell’amigdala e dell’ipotalamo.
In altre parole, gli studi neuroscientifici hanno identificato un circuito cerebrale specifico che si attiva durante questi tentativi di aiuto, mostrando un’intensa attività nelle aree responsabili delle funzioni involontarie, accompagnata da un significativo rilascio di ossitocina associata ai legami sociali.
È stato osservato, inoltre, che i topi sono più inclini a tentare la rianimazione su familiari e conoscenti piuttosto che su topi sconosciuti.
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