985* 18 ottobre 2023
Il parassita Toxoplasma gondii, lontano parente della malaria, influenza
la mente di lupi e ratti.
E degli umani…?
È stata pubblicata su Communications Biology una ricerca che mostra in che modo questi parassiti possano influenzare il comportamento degli esemplari infetti di lupo grigio.
Il parassita, in realtà, infetta mediamente fino a un terzo della popolazione umana mondiale.
Ma è sul comportamento animale che è molto più “decisivo” di quello che si possa pensare.
Il parassita manipola la mente di lupi, ratti e forse anche dell’uomo
Gli scienziati si sono sempre chiesti perché i comportamenti dei lupi siano tra loro diversi.
Uno studio dimostra che i lupi grigi colpiti dal parassita Toxoplasma gondii diventano più spesso capobranco, rispetto ai loro simili non infettati.
Esperienze passate, la genetica, le situazioni ed il contesto sociale sono ovviamente elementi che influenzano gli atteggiamenti, le scelte, le caratteristiche animali.
Ma una serie di parassiti si aggiunge alla lista.
L’infezione è spesso lieve, ma può essere fatale per gli individui giovani e gli immunodepressi.
Il Toxoplasma si riproduce solo nell’intestino di felini domestici o selvatici.
Ma è molto esteso in natura, e può infettare tutti gli animali a sangue caldo.
È noto per la sua capacità di influenzare il proprio ospite, ad esempio rendendo i roditori imprudenti nei confronti dei gatti.
I risultati ottenuti dall’osservazione comportamentale e di campioni di sangue dei lupi di Yellowstone, hanno rivelato che i lupi che vivono in territori che si sovrappongono a quelli dei puma hanno più probabilità di infettarsi di Toxoplasma gondii rispetto ai lupi che non condividono l’area con i felini.
I lupi positivi al test del parassita hanno evidenziato probabilità molto maggiori di allontanarsi dal branco o diventare capobranco, rispetto ai lupi senza parassita.
Il Toxoplasma gondii si trasmette mangiando un altro animale infetto oppure mediante contatto con le oocisti (simili a uova) del parassita che vengono secrete dai felini insieme… alle feci.
I roditori infettati dal parassita sono più attivi e conoscono meno la paura nei confronti dei predatori come gatti domestici, “portando” in effetti il parassita dove vuole arrivare, ovvero nell’ospite nel quale si può riprodurre.
Topi e ratti infetti da Toxoplasma gondii sono addirittura attratti dall’odore di urina di gatto.
I biologi stanno studiando i modi in cui gli effetti comportamentali dell’infezione da Toxoplasma gondii influenzino le dinamiche di gruppo e i comportamenti.
Le persone affette da toxoplasmosi sono più portate a correre rischi.
C’è da dire che gli effetti di questo parassita nell’organismo possono essere visti anche in modo positivo: in una ricerca condotta su studenti universitari e professionisti è risultato che le persone infette da Toxoplasma gondii erano quelle che con più probabilità sceglievano specializzazioni in ambiti economici o iniziavano attività in proprio.
Nei Paesi con alti tassi di infezione di tale parassita meno è la paura del fallimento tra i motivi per non intraprendere un’attività in proprio.
Non si sa esattamente come questo parassita provichi tali cambiamenti nei mammiferi: forse è questione di neurotrasmettitori (dopamina), o questione di ormoni (testosterone).
Altra tesi è che il parassita provochi una leggera infiammazione che si ripercuote sul comportamento.
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