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701* 01 agosto 2022
Il primo di agosto la tradizione veneta ci ricorda di bere a digiuno il mattino due dita di vino bianco.
A Treviso, ad esempio, l’usanza era quella di radunare uomini e donne attorno al tavolo dove c’era la “bocaeta”, la caraffa di vino bianco.
Si dice che questa usanza del bere il vino bianco tenesse lontane le malattie, in particolare il mal di schiena e soprattutto proteggesse dal morso dei serpenti.
Il tutto è da ricondurre ad una logica dei tempi della vita contadina.
La prima parte di agosto era abitualmente quella un po’ più lenta, quella che precedeva i grandi raccolti e le vendemmie.
Quindi si può presupporre che il mal di schiena passasse perchè il riposo fosse maggiore.
I serpenti in questo periodo dell’anno preparano le cove e di solito proteggono le uova.
Per tal motivo sono molto più aggressivi e attenti a badare alla loro prole.
Non facendo importanti lavori sui campi, ciò permetteva di portare a nascita i piccoli e quindi nessun serpente si doveva più preoccupare di difendersi.
Di conseguenza i morsi si riducevano.
Come sempre la vita contadina con le sue tradizioni è semplice e logica.
Ma il rito, la credenza che bere vino bianco l’uno di agosto fosse associato a più protezione contro malattie e serpenti, viene ancora tramandata.
Un altro racconto motiva questa tradizione.
Si racconta che una regina, viaggiando tra le campagne paludose non ancora bonificate di Treviso, Venezia e Padova, punta dalle zanzare si ammalò di febbre malarica.
Nonostante le cure di alcune monache, la febbre si alzava mettendo a rischio la vita della regina.
La mattina di un primo agosto, quando ormai le speranze erano flebili, la badessa le fece bere vino bianco fermentato di uva Sant’Anna.
Che sia il vino o solo il destino, la febbre sparì.
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