Milioni di zanzare (infettate da un batterio) per combattere l’epidemia

1073* 02 aprile 2024

(Articolo tratto da ilfattoquotidiano.it)

Mentre in Brasile il bilancio dell’epidemia di Dengue (virus trasmesso all’uomo dalla zanzara Aedes Aegypti) continua a crescere, sei città brasiliane rilasceranno nei prossimi mesi milioni di zanzare.

Quella che sembra una strana contraddizione è in realtà la strategia sperimentale messa in campo dalle autorità per contrastare l’esplosione di Dengue che, in meno di tre mesi, ha battuto il record di casi in un anno, e va già verso i 2 milioni di contagi.

Un picco di casi spinto dal riscaldamento globale e dai cambiamenti climatici che ha favorito la diffusione delle zanzare Aedes Aegypti, originarie dell’Africa subsahariana.

Finora, il Brasile ha registrato 1.889.206 casi probabili, ha riferito il ministero della Salute.

Si tratta del numero più alto dal 2000. La cifra è 4 volte il numero di casi di Dengue segnalati nello stesso periodo del 2023.

Il precedente record di casi si registrò nel 2015 (1.688.688 nell’anno), mentre il 2023 è stato il terzo anno peggiore (1.658.816 casi).

Quanto ai decessi, sono 561 quelli confermati (1.094 in tutto il 2023).

Dieci Stati brasiliani hanno già dichiarato lo stato di emergenza.

Il progetto pilota, come riporta il Guardian, prevede il rilascio di milioni di zanzare infettate dal batterio Wolbachia, non nocivo per l’uomo, finalizzato ad attivare il processo di “incompatibilità citoplasmatica” e bloccare la diffusione degli insetti veicolo del virus.

Per gli scienziati di Rio De Janeiro, in pratica, se una zanzara infettata dal batterio Wolbachia si accoppia con una zanzara non infetta, gli embrioni risultanti non riescono a svilupparsi correttamente e muoiono prima di raggiungere l’età adulta.

E questo è proprio l’obiettivo della sperimentazione.

Uova e larve di zanzare infette da Wolbachia – che i brasiliani hanno soprannominato “ wolbitos ” – saranno fornite da un laboratorio di Rio de Janeiro gestito dall’organizzazione di scienze sanitarie Fiocruz, in collaborazione con il World Mosquito Program e con il sostegno del Ministero della Salute.

All’interno del laboratorio sono state costruite gabbie per l’allevamento che possono contenere fino a 32 mila zanzare.

Il centro Rio ospita circa un milione e mezzo di zanzare adulte e produce 10 milioni di uova ogni settimana.

E l’obiettivo è quello di costruire nuovi laboratori più grandi.

Finora, il Brasile ha registrato 1.889.206 casi probabili, ha riferito il ministero della Salute. Si tratta del numero più alto dal 2000. La cifra è 4 volte il numero di casi di Dengue segnalati nello stesso periodo del 2023. Il precedente record di casi si registrò nel 2015 (1.688.688 nell’anno), mentre il 2023 è stato il terzo anno peggiore (1.658.816 casi).

Quanto ai decessi, sono 561 quelli confermati (1.094 in tutto il 2023). Dieci Stati brasiliani hanno già dichiarato lo stato di emergenza.

Il progetto pilota, come riporta il Guardian, prevede il rilascio di milioni di zanzare infettate dal batterio Wolbachia, non nocivo per l’uomo, finalizzato ad attivare il processo di “incompatibilità citoplasmatica” e bloccare la diffusione degli insetti veicolo del virus. Per gli scienziati di Rio De Janeiro, in pratica, se una zanzara infettata dal batterio Wolbachia si accoppia con una zanzara non infetta, gli embrioni risultanti non riescono a svilupparsi correttamente e muoiono prima di raggiungere l’età adulta.

E questo è proprio l’obiettivo della sperimentazione.

Uova e larve di zanzare infette da Wolbachia – che i brasiliani hanno soprannominato “ wolbitos ” – saranno fornite da un laboratorio di Rio de Janeiro gestito dall’organizzazione di scienze sanitarie Fiocruz, in collaborazione con il World Mosquito Program e con il sostegno del Ministero della Salute. All’interno del laboratorio sono state costruite gabbie per l’allevamento che possono contenere fino a 32 mila zanzare. Il centro Rio ospita circa un milione e mezzo di zanzare adulte e produce 10 milioni di uova ogni settimana. E l’obiettivo è quello di costruire nuovi laboratori più grandi.

Secondo quanto reso noto dagli esperti, una prima sperimentazione è stata già avviata nel 2015 a Niterói, città di mezzo milione di abitanti sulla baia di Guanabara vicino a Rio de Janeiro: è diventata così la prima città con copertura completa di Wolbachia.

Ciò sembrerebbe aver contribuito a mantenere bassi i numeri della diffusione di Dengue anche se lo stato di Rio ha dichiarato ufficialmente l’emergenza il mese scorso.

Le proiezioni degli scienziati evidenziano che, in questo modo, entro 10 anni potranno essere protetti circa 70 milioni di brasiliani in varie città.

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