641* 25 marzo 2022
L’esperimento condotto in laboratorio dagli scienziati è molto semplice ma significativo. Viene posta una zanzara in una camera asettica. Senza alcuno stimolo olfattivo i colori risultano indifferenti alle zanzare. Ma basta un input di CO2 a rendere rilevanti per gli insetti i punti e le superfici di colore rosso, arancione nero o ciano.
L’anidride carbonica rende quindi le zanzare vigili a certi colori, ne sono attirate.
L’olfatto è un senso per l’intercettazione sulla lunga distanza mentre la vista è un senso che viene utilizzato solo sulla corta e media distanza.
Le zanzare e i colori: mangiare con gli occhi
Sembra che la pelle umana e emetta un deciso segnale rosso-arancione verso i loro occhi.
Quando si dice “mangiare con gli occhi”, ecco è un po’ così che funziona il rudimentale ma efficientissimo sistema cognitivo delle culicidae.
Del resto le zanzare abitano il pianeta da milioni di anni. E la famiglia delle culicidae conta ben 3540 specie, nella quale sono solo le femmine ad essere ematofaghe, cioè a nutrirsi di sangue.
Le zanzare avrebbero dunque un cervello che utilizza gli odori per aiutarsi a distinguere ciò che è vicino, attivando poi la ricettività ad alcuni colori. Sapere quali colori le attirano può aiutarci a progettare trappole e modi per contenere questi pericolosi parassiti, spiegano gli scienziati.
Ricordiamo infatti che secondo l’OMS le zanzare causano oltre 700 mila decessi ogni anno ed è l’animale più letale per l’uomo trasmettendo malaria, dengue, febbre gialla e zika.
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